Pubblico questo articolo comparso sull'Arena il 20 agosto scorso su una
bellissima cuccagna che si è tenuta alle porte di Verona e ha visto la
Fonte Prelpi affrontare le migliori squadre scaligere.
Spero che anche gli amici del vicino veneto comincino ad affezzionarsi
al nostro blog e a mandarmi loro notizie.
Mercoledì 20 Agosto 2008
BURE. L'ultima serata della Sagra ha visto una grande partecipazione di
pubblico, in un clima di allegria. Tagliate duecento angurie, molte le
squadre in gara
È Cuccagna-mania La moda impazza
I bergamaschi delle Fonti Prealpi hanno vinto la sfida Ma le squadre
veronesi si sono fatte onore sul palo
La passione per il cimento fa compiere buffe imprese alla ricerca del
risultato
[Camilla Madinelli - L'Arena, il Giornale di Verona]
Niente da fare, a Bure i trionfatori indiscussi nell'assalto al palo
della cuccagna, durante l'ultima serata della Sagra dell'Anguria, sono
sempre gli stessi da sette anni.
Lunedì le Fonti Prealpi di Almè, provincia di Bergamo, dopo un'ora e
mezzo di avvincente spettacolo, hanno schiacciato ancora una volta per
primi il pulsante sulla cima del palo, a 16 metri.
Sono riusciti nell'impresa in 75 secondi e dopo sette assalti,
un'eternità per loro, abituati a tempi sotto al minuto. Ma il palo,
spalmato con 15 chilogrammi di grasso industriale e impegnativo per
l'ampia circonferenza della base, ha messo in difficoltà sia i campioni
in carica, vincitori di tre titoli italiani, che le squadre avversarie.
I Gitani di Melara (Rovigo), i Tucani e le Edere di Palù di Zevio, e la
Serenissima di Santa Maria di Sala (Venezia), ce l'hanno messa tutta per
strappare il record agli arrampicatori bergamaschi, età media 40 anni,
eppure «ragazzi» che nonostante il passare delle stagioni non msotrano
apparenti conseguenze su fiato e presa.
Hanno tenuto duro fino alla fine anche i ragazzi di Bure della squadra
«Team…palo»; ma andare oltre i 10 metri, per Lele, Miche, Cuge, Ciano,
Pado, Carlo e Red è davvero troppo, nonostante il tifo da stadio che li
ha sostenuti.
Tanta la naturalezza delle Edere, che sembravano salire una comoda
scala; notevole l'agilità della Serenissima, da vera signora della
cuccagna. Ma con il palo ormai ripulito per benino, le Fonti sono volate
solitarie verso la vittoria, aggiudicandosi prodotti tipici e bottiglie
di vino messi in palio dagli organizzatori.
Fosse stato un po' più fino quel palo, dicono, come quelli che scalano
in tutta l'Italia del Nord partecipando a 60 gare l'anno, ce l'avrebbero
fatta in meno tempo.
«È stata una gara dura, combattuta», ammette il capitano Walter Milesi,
che conquista cuccagne da 28 anni. «Non ci sono strategie, si parte e si
sale, ma l'esperienza fa la sua parte».
E ne hanno tanta le Fonti Prealpi, sulla breccia da oltre un ventennio.
Non è da meno Renzo Pierobon, 53 anni, che nella Serenissima guida di
ragazzi poco più che ventenni.
«Ce l'abbiamo messa tutta», afferma. «Quello che c'interessa è stare
insieme, divertirci e mantenere viva la tradizione della cuccagna».
Una tradizione che sta a cuore anche ai giovanissimi Gitani di Melara,
capitanati da Massimo Stefanoni. Trenta gare in un anno, dalla Lombardia
alla Toscana, allenamenti estate e inverno su un palo sistemato nel
campo dell'amico Gino Zanca, il «poeta contadino».
Sognano di formare una squadra femminile, ma soprattutto di appassionare
sempre più giovani alla scalata del palo.
A Bure l'appuntamento con l'assalto alla cuccagna è divenuto ormai una
tradizione, in un panorama generale che invece vede sparire anno dopo
anno le competizioni. Insieme alla frazione carianese resistono
Lugagnago e Colognola ai Colli.
Lo spettacolo ogni anni attira sempre più persone di tutte le età, che
lunedì si sono accalcate per seguire in diretta la scalata. Una fiumana
di gente ha travolto i chioschi enogastronomici e divorato ogni cosa
commestibile.
Circa 200 le angurie tagliate nella sola serata di lunedì, rendendo
onore alla regina della festa. Ma sono andati a ruba anche il risotto
col tastasal, le patatine fritte e le torte fatte in casa.
Gli scalatori però sono saliti rigorosamente a stomaco vuoto. Il lauto
pasto, per vincitori e vinti, è arrivato solo al termine della gara,
come in ogni sport che si rispetti.
Aldo, Strà Ferà