Siamo ad Erba, a metà strada fra Como e Lecco, in piene prealpi lombarde. Appuntamento di fine stagione, anche perchè comincia a far freddo e le giornate si sono di parecchio accorciate..3 anni fà venimmo io e il Bungiu a curiosare, un mio amico di erba mi aveva detto che in ottobre alla festa del paese si faceva una bella cuccagna..quest'anno sono tornati Alberto e Fano che ben imbacuccati hanno fatto filmati e foto. Non c'era la suqdra bergamasca della Fonte Pralpi, ma c'erano come ovvio i padroni di casa delle Lepri...e stefano ci racconta come è andata (voto 6+ al tema di prima media: cosa hai fatto ieri pomeriggio che era domenica)...
Se dovessi descrivere in poche parole la Sagra del Masigott la definirei una bella festa di paese dal tipico sapore autunnale. Mi spiego: ciò che mi sembra di percepire in maniera molto chiara è che tutte le persone oggi presenti siano consapevoli che, fra pochi giorni, con l’arrivo del freddo, quello vero, ed il ritorno dell’ora solare ci si chiuderà in casa…ed arrivederci all’anno prossimo!
Il vento ha ripulito l’aria ed il cielo è terso come raramente accade qui da noi; la luce radente proiettata dal sole, già basso sull’orizzonte, riesce ancora a dare un po’ di calore e crea dei contrasti di colori fantastici, che solo in questa stagione si possono ammirare. Sì, è proprio il caso di sfruttare questa bella giornata, è proprio il caso di scendere in piazza, alla Sagra del Masigott…abbiamo la cucina, con i suoi piatti tipici (fra i dolci non può mancare il caratteristico pane detto “Masigott”), le bancarelle di dolciumi, l’angolo delle caldarroste…è l’ora più calda del pomeriggio, la gente è numerosa e gremisce la piccola piazza. Una banda sta suonando brani famosi ed orecchiabili, marciando sta lasciando la piazza, la gente piano piano si avvicina al palo della cuccagna: ci siamo, sta per iniziare lo spettacolo per me più atteso.
Stiamo parlando di un palo “importante”: in cifre siamo attorno ai 15 metri di altezza…e almeno il doppio di fatica per raggiungerne la cima.
Quattro squadre a contendersi la vittoria: le lepri di Erba, campioni uscenti con la salita dello scorso anno effettuata in 59 secondi; Quei del Masigott, squadra locale anch’essa; i Cervi di Oleggio ed i Diavoli di Gussago.
Prima manche della durata di 35 secondi, per le successive si andrà ad aumentare il tempo del tentativo precedente di 10 secondi ogni volta.
Tutto regolare nei primi “giri”, le squadre si alternano nell’ingrato compito di pulire il palo dal grasso che lo ricopre in abbondanza.
Il pubblico è attento, applaude ed incita con moderazione: tutti capiscono che siamo solo all’inizio e che il bello deve ancora venire.
Siamo alla terza manche: 55 secondi per arrivare il più in alto possibile: Quei del Masigott la buttano sull’allegria, si arrampicano vestendo delle simpatiche parrucche e, allo scadere del tempo, bloccati sul palo, tirano fuori dalle loro tute dei cartoncini su cui si legge chiaramente la scritta “APPLAUSI”.
Ilarità generale, applausi a nastro.
Un bel bravi ai componenti della squadra Quei del Masigott per la simpatia e l’autoironia.
I Cervi ed i Diavoli ci danno dentro ma non riescono ad arrivare all’altezza appena toccata dalle Lepri, che sono arrivate a pulire il palo per circa due terzi della sua altezza.
Eccoci al tentativo da 65 secondi; potrebbe esser quello decisivo, la gente lo sa, la tensione è palpabile, il silenzio negli attimi che precedono il via è totale. I ragazzi delle Lepri sono concentratissimi. Si parte: in un attimo sono tutti e cinque uno sopra l’altro e si incomincia con il duro esercizio degli scavalchi, esercizio che le Lepri eseguono alla perfezione, con velocità ed eleganza. Tutti gli automatismi sono oliati alla perfezione.
Ad ogni metro guadagnato l’incitamento dei presenti aumenta sempre più e l’iniziale mormorio si trasforma presto in tifo sfrenato.
E’ la cima, 56 secondi dopo il via.
I Diavoli ed i Cervi pur mettendocela tutta ed arrivando molto in alto non riescono a toccare la cima del palo.
La folla applaude calorosamente anche loro, se lo meritano.
Come è giusto che sia tutti i partecipanti si stringono la mano e si complimentano l’un l’altro.
Bravi, bravissimi tutti quanti.
Lo spettacolo è finito, il sole è appena tramontato e sta incominciando a fare freddo, la gente commentando le varie salite incomincia a sfollare, anche lo speaker saluta tutti e dà l’arrivederci all’anno prossimo.
Il vento ha ripulito l’aria ed il cielo è terso come raramente accade qui da noi; la luce radente proiettata dal sole, già basso sull’orizzonte, riesce ancora a dare un po’ di calore e crea dei contrasti di colori fantastici, che solo in questa stagione si possono ammirare. Sì, è proprio il caso di sfruttare questa bella giornata, è proprio il caso di scendere in piazza, alla Sagra del Masigott…abbiamo la cucina, con i suoi piatti tipici (fra i dolci non può mancare il caratteristico pane detto “Masigott”), le bancarelle di dolciumi, l’angolo delle caldarroste…è l’ora più calda del pomeriggio, la gente è numerosa e gremisce la piccola piazza. Una banda sta suonando brani famosi ed orecchiabili, marciando sta lasciando la piazza, la gente piano piano si avvicina al palo della cuccagna: ci siamo, sta per iniziare lo spettacolo per me più atteso.
Stiamo parlando di un palo “importante”: in cifre siamo attorno ai 15 metri di altezza…e almeno il doppio di fatica per raggiungerne la cima.
Quattro squadre a contendersi la vittoria: le lepri di Erba, campioni uscenti con la salita dello scorso anno effettuata in 59 secondi; Quei del Masigott, squadra locale anch’essa; i Cervi di Oleggio ed i Diavoli di Gussago.
Prima manche della durata di 35 secondi, per le successive si andrà ad aumentare il tempo del tentativo precedente di 10 secondi ogni volta.
Tutto regolare nei primi “giri”, le squadre si alternano nell’ingrato compito di pulire il palo dal grasso che lo ricopre in abbondanza.
Il pubblico è attento, applaude ed incita con moderazione: tutti capiscono che siamo solo all’inizio e che il bello deve ancora venire.
Siamo alla terza manche: 55 secondi per arrivare il più in alto possibile: Quei del Masigott la buttano sull’allegria, si arrampicano vestendo delle simpatiche parrucche e, allo scadere del tempo, bloccati sul palo, tirano fuori dalle loro tute dei cartoncini su cui si legge chiaramente la scritta “APPLAUSI”.
Ilarità generale, applausi a nastro.
Un bel bravi ai componenti della squadra Quei del Masigott per la simpatia e l’autoironia.
I Cervi ed i Diavoli ci danno dentro ma non riescono ad arrivare all’altezza appena toccata dalle Lepri, che sono arrivate a pulire il palo per circa due terzi della sua altezza.
Eccoci al tentativo da 65 secondi; potrebbe esser quello decisivo, la gente lo sa, la tensione è palpabile, il silenzio negli attimi che precedono il via è totale. I ragazzi delle Lepri sono concentratissimi. Si parte: in un attimo sono tutti e cinque uno sopra l’altro e si incomincia con il duro esercizio degli scavalchi, esercizio che le Lepri eseguono alla perfezione, con velocità ed eleganza. Tutti gli automatismi sono oliati alla perfezione.
Ad ogni metro guadagnato l’incitamento dei presenti aumenta sempre più e l’iniziale mormorio si trasforma presto in tifo sfrenato.
E’ la cima, 56 secondi dopo il via.
I Diavoli ed i Cervi pur mettendocela tutta ed arrivando molto in alto non riescono a toccare la cima del palo.
La folla applaude calorosamente anche loro, se lo meritano.
Come è giusto che sia tutti i partecipanti si stringono la mano e si complimentano l’un l’altro.
Bravi, bravissimi tutti quanti.
Lo spettacolo è finito, il sole è appena tramontato e sta incominciando a fare freddo, la gente commentando le varie salite incomincia a sfollare, anche lo speaker saluta tutti e dà l’arrivederci all’anno prossimo.
Stefano & Alberto (strà ferà)
Guardate nei links, ci sono i video e le foto di questa splendida cuccagna...
Mi spiace troppo di non essere venuto ad assistere al palo di Erba: come al solito dev'essere stato un appuntamento ed uno spettacolo imperdibile!
RispondiEliminaI miei complimeti alle Lepri dei Erba con un monito: spero vivamente che il prossimo anno ci saremo anche noi!!!
grazie del commento e del contributo al blog, la firma è sempre gradita!
RispondiEliminaSiete bellissimi, fighissimi, Stefano ti amo!!
RispondiEliminaScherzo, ovviamente. Saluti a tutti!!
Ciao!
Satana
Porcaccia eva mi son dimenticato di firmare: ma non doveva uscire il mio soprannome (Bunju)?
RispondiEliminaUna domanda: chi è che si firma come Satana?! Un grande!