Fraine 11-08-2012
Lo aspettavamo tutti con ansia.
Come tutti gli anni era per noi uno degli avvenimenti più attesi.
E finalmente l’11 Agosto è arrivato portando con sé, oltre al clima vacanziero, anche l’ormai imperdibile gita in quel di Fraine.
Quando alle 19:30 ci ritroviamo finalmente per la tanto agognata partenza siamo tutti su di giri: si ritorna in un posto che sa quasi di favola perché Fraine, per chi non ci è mai stato, è un piccolo<![if !vml]> <![endif]>paesino con tutte le caratteristiche del rione di montagna, arroccato a 860 metri sul livello del mare e da lassù si gode un panorama splendido; a questo dobbiamo aggiungere che degli sfiatati di pianura come noi ci vanno, non solo per la tradizionale scalata al palo della cuccagna, giunto ormai alla sua 62esima edizione (complimenti per gli anni e non sentirli visto che lo spirito cuccagnesco è rimasto immutato per tanti anni), ma anche per cercare un po’ di refrigerio dal caldo soffocante della pianura. In più quando si è là su, quasi sospesi fra cielo e terra, non si può non farsi coccolare dalla loro cucina tradizionale: tutto lo staff dell’organizzazione è sempre gentile e col sorriso sulle labbra ti servono piatti di rara prelibatezza che non sono fatti di certo per le modelle da 40kg… E noi non manchiamo mai di fare onore alla tavola!
Mentre saliamo i diversi tornanti che portano all’abitato di Fraine capiamo che quest’anno ci sarà più gente del solito: sono diverse le macchine che incontriamo a salire, con diversi intoppi sui ripidi tornanti ed una volta arrivati quasi a destinazione capiamo che il nostro piccolo paradiso montano è preso letteralmente d’assalto (secondo me si è sparsa troppo la voce che si mangia bene e che noi della Strà Ferà siamo belli -tranne Aldo-) tant’è che la circolazione è a sensi alterni, si aspetta le macchine che scendono e poi ci fanno salire ed una volta arrivati il parcheggio resta la parte più difficile: troviamo posto in una specie di campo un po’ inclinato abbastanza lontano dalla festa. Scendiamo dalle macchine che ancora stiamo parlando delle probabili tattiche per l’assalto al palo quando guardo in alto e vedo su un filo della luce uno scoiattolo correrci sopra: a momenti cado per non aver visto dove mettevo i piedi, tiro un saraccone e capisco che è il momento di dirigerci all’arena.
Appena arrivati troviamo molte facce conosciute: Egidio, organizzatore del palo, a cui va sempre il nostro grazie per l’invito e come ogni anno per le splendide coppe messe in palio, gli amici dei Galletti e dei Malmessi che sappiamo ci daranno filo da torcere sotto al palo ma che, fuori dalla competizione, si dimostrano sempre ottime persone con cui trascorrere belle serate in compagnia.
Sei le squadre partecipanti: la Strà Ferà, Malmessi, Vipere, Campagnoli, Galletti e la squadra locale del Brignacc fatta da componenti presi qua e là ma fra i quali qualche volto conosciuto c’è…. E guarda bene troviamo fra le fila della squadra locale una persona che pensavamo non facesse più pali, non certo perché gli mancasse la voglia, anzi, ma perchè un brutto incidente avuto sul lavoro lo aveva costretto lontano dall’attività cuccagnesca: stiamo parlando proprio dell’Andrea dei Galletti che sinceramente mi sembrava molto più in forma di tante altre volte anche se lui sostiene che sono i primi giri “di prova” per vedere come si comporta il suo fisico sul palo. E direi che noi tutti lo abbiamo visto salire in forma smagliante, facendo da guida ai meno esperti incitandoli a dovere e dando preziose indicazioni sia tecniche che tattiche.
Il nostro bentornato va quindi ad Andrea, piacevole sorpresa sotto al palo di Fraine!
Si parte con le estrazioni: siamo i primi, ultimi le Vipere, in mezzo ci sono le altre squadre da tenere d’occhio (soprattutto Galletti e Malmessi).
Si parte con giri da 30 secondi ed incremento di 10 secondi a giro: al palo in 5 persone senza riserve.
Finalmente, dopo un anno di attesa, l’assalto al palo di fraine ha inizio: i primi giri ovviamente sono tutti dedicati alla pulizia del palo dal grasso che anche quest’anno è abbondante e abbastanza duro ma che con un po’ di perseveranza viene via.
Al giro da 50 secondi puliamo per bene la sesta posizione per poter così sferrare l’attacco decisivo al giro da 60 secondi. Ecco però che partono le Vipere che provano la scalata fino alla cima: sanno che il giro dopo hanno davanti tutte le altre squadre con un tempo da 60 secondi e qualcuno sicuramente arriverà alla tanto sospirata cima. Partono a razzo, fanno qualche errore ma il sesto si piazza saldamente e tiene su tutti i 4 compagni: l’ultimo arriva a schiacciare il pulsante sul filo di lana (largo) dei 50 secondi esatti. Inizialmente i giudici non la danno buona perché sembrava fuori tempo di un secondo, ma poi il cronometro non lascia spazio a dubbi: è inchiodato sui 50 secondi. Vincono così le Vipere che si aggiudicano il primo posto e noi restiamo con l’acquolina in bocca per una vittoria che sentivamo già in tasca, visto che subito dopo toccava a noi con 60 secondi di tempo.
Non ci resta che provare, anche senza però il mordente della gara, per il secondo posto che ci aggiudichiamo con 51 secondi.
Alla fine però giunge il momento della doccia calda, una delle cose più belle dopo essere stati presi in pieno dal grasso ed avere la segatura ovunque, le premiazioni ed una birra con sigaretta assieme a tutti i partecipanti potendo attingere dalla gustosa cucina.
Mentre scendiamo ci ripromettiamo che il prossimo anno sarà diverso: saremo ancora più agguerriti, magari con qualche secondo in meno sui nostri tempi e soprattutto qualcuno di noi avrà anche l’anello al dito perché il prossimo appuntamento non è su un palo della cuccagna ma sull’altare.
Bungiu, Strà Ferà
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