giovedì 15 ottobre 2009

Bracca 2009 - Innasi e indrè de Bèrghem

12 ottobre 2009 - Per i nostri amici della Strà ferà il ritrovo è fissato per le 14e15, solito caffè offerto dal capitano, quindi la piccola compagine monta in macchina e si parte alla volta di Bracca, ameno paesello abbarbicato a mezza costa su uno dei tanti rilievi posti a sentinella all’inizio della Val Brembana. Sono queste le zone di influenza del Fonti Prealpi, squadra della vicina Villa D’alme: è normale che ad ogni festa si colga l’occasione per organizzare una cuccagna e vedere così all’opera gli acrobati in rosso. A Bracca questo fine settimana si festeggia l’arrivo dell’autunno nella ormai tradizionale festa delle castagne.
La strada incomincia a salire, le due macchine toccano paesi mitici che richiamano alla memoria squadre di scalatori della cuccagna che hanno fatto la storia di questo sport: Paladina, Villa d’Almè…tra una battuta ed un discorso serio il viaggio passa veloce e soltanto una lieve preoccupazione sfiora i baldi giovani alla vista della colonna di automobili che già si sta formando in uscita dalla valle: si preannuncia un viaggio di ritorno epico!
La Strà ferà lascia la provinciale ed incomincia ad inerpicarsi lungo una stretta strada a tornanti, strada resa ancora più stretta dalle numerose macchine parcheggiate ai suoi lati: i più arguti incominciano a capire che sarà davvero difficile riuscire ad arrivare a destinazione comodamente seduti in macchina. Vengono ignorati ben due cartelli di divieto di accesso, viene corrotto un vigile urbano posto a sentinella del paese in festa: le due macchine della Strà ferà si ritrovano completamente bloccate in mezzo alla folla che riempie le viuzze di Bracca, folla intenta a curiosare tra le tante bancarelle enogastronomiche. Il provvido intervento dei colleghi-amici del Fonti Prealpi evita il peggio: i due autisti riescono nella difficile operazione di parcheggio, terminata la quale è subito tempo di pensare alle cose serie: il palo incombe con i suoi 13 metri e mezzo di altezza!
La festa è carina: nello spazio di pochi metri quadrati (gli unici quasi pianeggianti del paese) abbiamo l’area di cottura delle castagne, la balere, la cucina ed il tendone mensa. L’orchestra intona la sempre verde “Noter de Berghem”, alla fine della quale lo speaker invita le squadre della cuccagna a portarsi alla base del palo per dare inizio all’assalto: oltre alla Strà ferà ed agli organizzatori del Fonti Prealpi saranno della partita anche le Pantere, già più volte incontrate nell’arco della stagione agonistica. Si incomincia con un tentativo da 30 secondi; l’incremento di tempo tra un tentativo ed il successivo sarà di 5 secondi: Pantere, Fonti Prealpi e Strà ferà si alterneranno in quest’ordine nell’assalto alla cuccagna.
Con il susseguirsi dei tentativi viene portata avanti la pulizia del palo. A terra il pubblico segue con attenzione quanto avviene alle alte quote; lassù in alto chi sta pulendo il palo cerca di compiere l’operazione con la massima professionalità possibile; fare scorrere la mano aderente al palo fino a raccogliere la massima quantità di grasso possibile, quindi distendere il braccio e con un netto colpo del polso lanciare la patacca untuosa sul pubblico là sotto: questi, in sintesi, i movimenti base.
Nel tentativo da 40 secondi la Strà ferà completa la pulizia della quarta posizione, pulizia precedentemente incominciata dal Fonti Prealpi; il tentativo successivo sarà quello che vedrà in cima al palo proprio i rossi di Almè, nel tempo non proprio stratosferico di 44 secondi; anche la Strà ferà toccherà i premi nel tentativo a tempo libero. Ottima prestazione la loro, la squadra gira che è una meraviglia, i movimenti vengono eseguiti sufficientemente bene ed in 53 secondi i ragazzi di Parabiago sono in cima con il solito Bunju.
In entrambi i casi i premi vengono staccati e gettati al pubblico: fortunatamente nulla di pericoloso, stiamo parlando di palloni di plastica e caramelle, immediatamente contesi da una mandria inferocita di bambini.
Anche le pantere tentano la cima ma devono desistere a pochi metri dal traguardo: la pantera impegnata nello scavalco del compagno ha esaurito le proprie forze; è in questi momenti che il vuoto sotto le proprie chiappe pesa come un macigno sulla forza di volontà che obbligherebbe a continuare nello sforzo! Bisogna necessariamente applaudire la squadra che fino all’ultimo ci ha provato.
La gara è finita, la struttura di protezione viene smontata, gli atleti possono levarsi le tute ritornando ad essere uomini “normali”: c’è davvero così tanta differenza tra uno scalatore di cuccagne in divisa e lo stesso scalatore in borghese? A Bracca è successo anche che una persona del pubblico riconoscesse, nel personaggio lercio e visibilmente affaticato appena sceso dal palo dopo un tentativo particolarmente faticoso il proprio direttore di banca. Voci di corridoio dicono che sia corso, scioccato, da uno psicologo…
I nostri amici della Strà ferà non si trattengono poi molto; salutano gli amici rimasti, recuperano una certa quantità di cibo da consumare nel viaggio di ritorno e via verso casa…non molto tempo dopo li ritroveremo in coda lungo la tangenziale di Milano a condividere il destino di molti altri bauscioni milanesi, la maggior parte dei quali si spara queste vie crucis ogni fine settimana solo per poter dire: «ho la seconda casa in montagna e ci passo tutti i weekend».
Qualcuno dei nostri eroi farà allora notare che la tortura dell’attesa in coda non ha nulla da spartire con quella fisica di una gara di assalto alla cuccagna: decisamente meglio riempirsi di grasso e farsi violentare dai compagni che si stanno arrampicando sul tuo corpo: alla prossima cuccagna!

Fano, Strà Ferà

2 commenti:

  1. qui l'articolo della festa dove troviamo posto anche noi!

    http://news.valbrembanaweb.com/index.php/castagnata-scorpacciata-per-2-000/

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  2. Il mio cliente vuole chiudere il conto dopo che mi ha visto in veste di "cuccagnista"....

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