lunedì 17 ottobre 2011

E' ufficiale, ce l'abbiamo piccolo!


Erba 16/10/2011 - Mi sveglio al calduccio delle coperte penso che oggi è un giorno importante ma non mi viene in mente il perché…. Pensa , ripensa e mentre mi rigiro nel tepore delle coperte mi viene in mente l’immagine di un palo che spunta da dietro una casa in tutta la sua bellissima altezza e realizzo: porca vacca oggi c’è il palo di ERBA!!!!!! Volo giù dal letto già in fibrillazione con la morosa che mi guarda allibita perché già alle nove di mattina non capisco più un cazzo per l’agitazione.


I lettori del nostro blog si domanderanno il perché, visto che non è il primo palo che facciamo e non è nemmeno la prima volta che ci presentiamo sulla piazza di Erba, per cui bisogna fare qualche precisazione per far capire il perché di tanta euforia.


Come da tradizione la terza domenica di Ottobre è da sempre per noi della Strà Ferà “prenotata “ per un appuntamento imperdibile: il super palo della cuccagna del Masigott ad Erba. Questo palo è per noi legato affettivamente da ricordi perché nel lontano 2004 la squadra era appena nata e salivamo alla vecchia maniera: tutta forza di braccia e zero tecnica. Poi una sera andiamo a fare un palo a Turbigo: palo basso, da cinque persone ed incontriamo i Bradipi di Oleggio che con una sonora pettinata ci fanno vedere come si sale. Da quel momento capiamo che dobbiamo rivedere tutto il modo di salire e soprattutto imparare a scavalcare. Un bel giorno di Ottobre Aldo mi chiama e mi dice che ad Erba c’è un palo di 16 metri con squadre che fanno i numeri da circo per salire….. Gli dico ok anche se per me ha sparato una sonora minchiata ed ha millantato una delle sue solite porcherie: 16 metri di palo per me era impensabile che esistesse….. Quando siamo arrivati ad Erba abbiamo visto spuntare da una casa di due piani un palo pieno di grasso con in cima una bandiera italiana ed abbiamo capito che pali di quell’altezza esistevano davvero (io quando l’avevo visto forse mi era scappata una bestemmia o qualcosa di molto simile).


In più in quell’occasione abbiamo visto affrontarsi, purtroppo per l’ultima volta, i campioni di casa delle Lepri con i campioni d’Italia: i bergamaschi del Fonte Prealpi con la loro inimitabile tuta rosso fuoco; fu una battaglia epica, vinta sul filo dei secondi dai bergamaschi con le squadre che si davano battaglia a suon di scavalchi ad una velocità che ci era apparsa folle vista l’altezza a cui si svolgevano.


Quella volta abbiamo pensato “Chissà se prima o poi ci saremo anche noi a provare una cosa simile”: ed ecco che qualche anno dopo, e dopo un bel po’ di gavetta, eravamo sotto a quel palo ormai mitico per noi, con la squadra un po’ aggiustata all’ultimo momento per quel primo timido tentativo, ma con tanta voglia di fare. Inutile dire che da quell’anno in poi abbiamo sempre visto vincere le Lepri di Erba dandoci delle sonore paghe in termini di secondi…


Torniamo a noi: ritrovo fissato a casa della mia morosa alle 14:30 per caffè e grappini, così intanto proviamo ad abbozzare le ultime tattiche quando ecco che Stefano, “il tattico”, tira fuori un foglietto sul quale è riportato un diagramma di flusso contenente le diverse tattiche di salita che variavano a seconda delle possibilità che ci si sarebbero presentate….. Solo un ingegnere poteva arrivare a tanto!!! Fra le altre cose va detto che del foglietto non ce ne siamo fatti nulla, tranne che una grassa risata ed un ottimo ed incontestabile motivo per prenderlo per il culo per un anno intero.


Arrivati ad Erba l’agitazione sale e l’attesa snerva un po’ tutti: vedo il Lorenzo delle Lepri che va avanti e indietro dalle squadre cercandone i capitani per fare l’estrazione, chiama le Aquile che ancora non si vedono, parla con gli organizzatori…. Le squadre schierate quest’anno non saranno cinque ma sei: due del paese, poi noi, le Lepri, le fortissime Aquile e finalmente ad Erba i Campagnoli! Ovvio che con queste squadre nulla si può dare per scontato, per cui ci si dovrà concentrare al massimo e darsi battaglia fino all’ultimo secondo.


L’estrazione ci favorisce in quanto per prima viene estratta una squadra del paese, poi noi e a seguire le Aquile, Campagnoli, Lepri e poi l’ultima squadra del paese; si parte con un tempo di 35 secondi ed un incremento a giro di 10 secondi.


Finalmente si parte e si entra nel pieno della competizione: i primi due giri serviranno a pulire il palo dall’abbondante grasso nero graffittato (ormai una caratteristica del palo di Erba) e al giro da 45 si arriva a pulire bene il 6 posto mentre sul settimo resta ancora un bel po’ di grasso.


Arriva il giro da 55 ed è il momento delle decisioni importanti: sappiamo che dopo di noi ci sono tre squadre che non si lasceranno sfuggire la ghiotta occasione, per cui si decide di tentare la cima del palo.


Aldo ci farà da solido piantone, poi io, AB, Fabio e Stefano: la pila a cinque procede spedita e senza impedimenti; poi via con gli scavalchi e in breve sono alla sesta posizione in attesa che gli altri tre compagni mi superino: li sento rapidi passare sopra di me e vedo AB che dopo una pulizia ultra veloce del settimo posto si blocca saldamente, poi Fabio e Stefano raggiungono l’ottava e la nona posizione in pieno grasso. Parto con un po’ di foga ed apro il piede ad Ab che era sistemato nel grasso, ma non cede ed io procedo dritto verso la cima fra le urla e l’incitamento della folla e delle altre squadre. Arrivo alla tanto sognata cima in 50 secondi circa e vedo la bandierina rossa sopra la mia testa che svolazza allegramente, allungo la mano e con un bestemmione mi accorgo che non ci arrivo per un soffio…. Mi allungo strisciando sul palo anche con la faccia e riesco solo a sfiorarla con un dito pieno di grasso lasciandone l’impronta nera a testimonianza che ce la potevamo fare ma purtroppo dobbiamo desistere con la morte nel cuore.


Scendiamo, siamo felici come non mai perché finalmente una salita in grazia di Dio, ma non è bastata per portare a casa il palo del Masigott. Gli altri mi consigliano che dovevo mettere il piede in testa a Stefano, ma l’ultima volta che l’ho fatto l’ho mandato in giro per due settimane con il collo storto ed avanti a Voltaren per un po’ di giorni, quindi non me la sento e lascio perdere. Peccato, avremmo voluto dedicare l’eventuale vittoria ad Andrea dei Galletti per una pronta guarigione, ma forse è stato meglio così.


Dopo di noi provano le Aquile e i Campagnoli ma non arrivano in cima nel tempo imposto; provano le Lepri: non sono nella formazione ottimale visto che l’Andrea è assente causa infortunio e partono ma durante la salita sono un po’ imprecisi, qualcuno strattona un po’ forte ed apre il piede a chi è legato. Arrivano alla nona posizione che mancano 10 o forse 9 secondi scarsi: iniziamo a pensare che forse non ce la potrebbero fare ed invece…. Invece parte Diego che si stacca dagli altri per raggiungere la cima, scavalca e parte velocemente ma così velocemente non l’abbiamo mai visto salire…. Sale fra le urla e gli incitamenti dei suoi compagni di squadra che gli gridano di volare mentre ormai il conto alla rovescia è iniziato inesorabile…. Nove, otto, sette sei, cinque , quattro, tre cima raggiunta!!! Vediamo il Lorenzo che esulta ed appena sceso poco dopo è al telefono: secondo me è al telefono con Andrea per dargli la bella notizia che il palo del Masigott, anche per quest’anno, porta i colori delle Lepri, per cui meglio ancora che una dedica da parte nostra è stata la vittoria della sua amata squadra. I complimenti della Strà Ferà vanno alle Lepri, ma soprattutto a Diego che con il suo 1,95 metri di altezza più che correre sembrava un cavallo che galoppava pur di riuscire a stare nel tempo dei 55 secondi.


Alla fine salita a tempo libero: noi cambiamo salita con Aldo che parte con uno scavalco da primo e mettiamo dentro anche la mascotte della squadra Riccardino. Il cronometro si ferma ad un minuto e 16: tenuto conto che il palo lo abbiamo fatto non da 10 ma da 11 persone, con Aldo che scavalcava da primo e Riccardino che si è sparato allegramente uno scavalco ed ha tenuto due miei passaggi direi che la prestazione è stata ottima e ci aggiudichiamo il terzo posto dopo dietro alle Lepri, ai Campagnoli 1min e 10sec per 11 posizioni e davanti alla Aquile, retrocesse dalla giuria per aver deciso di usare le corde e risparmiarsi un ulteriore scavalco una volta arrivati un po’ troppo corti alla 10°.5° e 6° posto alle atre 2 squadre di Erba, che non avrebbero per niente sfigurato in altre competizioni. Si veda che la zona è terreno fertile per i “cuccagnari”, vedremo se nel futuro le nuove leve saranno anche in grado di togliere alle Lepri la corona cittadina.


Durante il ritorno mi viene in mente di un articolo che avevamo scritto il 25/06/2010 in occasione del palo di Filago che si intitolava “Avercelo lungo aiuta” perché in quell’occasione avevamo sfiorato la vittoria mancando la bandierina per 15/20 centimetri; poi penso al Robertino che a Songavazzo aveva sfiorato la cima scendendo con in mano un filo strappato alla bandierina, poi lo ripenso a Vailate dove gli mancava una manciata di centimetri per aggiudicarsi la cima e penso che ormai io e il Robertino del Palosco facciamo la coppia di quelli che non ci arrivano per un soffio… non si può proprio dire che quest’anno abbia piovuto tanto, quindi è da escludere che i pali siano cresciuti…Per cui dopo Erba è ufficiale che noi della Strà Ferà ce l’abbiamo piccolo…. Il braccio…..


E almeno per una volta il Fabio potrà tornare a casa e rispondere sereno all’Oldani Senior: no, oggi non abbiamo perso…peccato solo abbia vinto un’altra squadra.


Bungiu e Aldo, Strà Ferà


p.s articolo ufficiale, foto e video della gara su: Provincia di Como


http://www.laprovinciadicomo.it/videos/Video/14225/


p.p.s: senza polemica, ma per me al cronista gliel’hanno raccontata la gara. Perché se ci fosse stato penso che l’articolo avrebbe avuto un altro taglio…

3 commenti:

  1. ... Voglio trovare un senso a questa storia, anche se questa storia un senso non ce l’ha ...

    O forse un senso ce l'ha e noi non siamo ancora in grado di capirlo.

    Stefano
    Strà Ferà

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  2. Ma porcaccia la vaccaccia, il cronista dove cazzo era?!?!?!?!? L'unica volta che abbiamo fatto una salita in grazia non ci citano nemmeno sul giornale?!?!?!?
    Almeno per una volta potevamo provare il brivido di finire su un giornale non per essere indicati come dei minchioni....

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  3. complimenti ..... per un soffio ..... e' proprio vero ce l' avete piccolo ( posso associarmi ? ....) ......veramente un palo memorabile .....con affetto da Andrea dei Galletti

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