28 luglio 2009 - Segnaliamo che da qualche settimana è disponibile sul blog una raccolta fotografica dedicata alle diverse squadre "ufficiali" della cuccagna.
Il collegamento è disponibile sulla spalla destra del blog e all'indirizzo http://picasaweb.google.com/bungiu.strafera
Questa collezione di immagini ha il duplice scopo di far conoscere a chi di questo nostro mondo conosce ancora poco, chi sono i protagonisti e da dove essi provengono.
La speranza è di poter nel tempo, partecipando a sempre più numerose manifestazioni, allargare questo elenco di squadre, grazie anche, e questa è la nostra maggior speranza, alla nascita di nuovi team.
Se qualcuno fosse interessato a pubblicare fotografie della propria squadra, anche se non più in attività (e mi riferisco in particolar modo a tutte quelle squadre che fino a una dozzina di anni fà abbondavano principalmente nella bergamasca), può inviarle al mio indirizzo aldo.santambrogio@gmail.com e io provvederò a metterle on-line.
Aldo, Strà Ferà
Uno spazio virtuale per ritrovarsi lasciare commenti, fotografie e filmati, per tutti quegli appassionati di questo tradizionale gioco che ancora anima le feste di campagna, le sagre, le feste rionali, un posto per tutti quelli che con un pò di malinconia rimangono aggrappati alle tradizioni... Aiutateci a tener vive la tradizioni, partecipate al blog, perchè questo diventi anche il vostro spazio!
martedì 28 luglio 2009
lunedì 27 luglio 2009
Bià, un fresco palo per un caldo luglio
26 luglio 2009 - La’ dove il naviglio grande curva a nord verso Milano, dove iniziano ad affacciarsi sul maggiore dei canali navigabili che portano a Milano le ville di campagna delle allora nobili famiglie meneghine, là si trova Abbiategrasso.
Citato nei comuni modi di dire della provincia milanese (…sal vegn da Bià, ciapa la sàpa e scapa a cà), Abbiategrasso, così come molti altri dei comuni che si affacciamo sul canale maggiore, trova e costruisce attorno alla via fluviale che lo attraversa la propria tradizione e la propria storia. Accade così che un gruppo di ragazzi, dopo un trentennio di abbandono e silenzio storico, rievochino per il secondo anno uno dei giochi estivi che maggiormente animano le feste paese. La cuccagna. Cosa, direte voi, mai ci sia di nuovo in tutto ciò? Chi di voi infatti è abituato a leggere il nostro blog, sà benissimo come negli ultimi anni si sia rinnovata la voglia di valorizzare e rivitalizzare le radici storiche e culturali proprie dei nostri territori. E in questo processo di riscoperta del passato, la “riesumazione” di giochi storici quali il palo della cuccagna nell’ambito di feste e manifestazioni cittadine né uno degli esempi più lampanti.
La domanda giusta è: cosa serve per fare una cuccagna? Un palo direi, di legno possibilmente, del grasso per rendere il tutto più difficile e divertente (per il pubblico) e dei premi da appendere all’estremità.
Il palo a cui abbiamo assistito ieri da spettatori aveva tutte queste caratteristiche, ma non assomigliava in nessun modo a nessuna delle ormai tante cuccagne viste o fatte.
Non c’era nemmeno la rete di sicurezza. In effetti non ce n’era bisogno. L’incolumità dei partecipanti era infatti affidata al fresco Naviglio. E il palo era steso in orizzontale, penzolante e ondeggiante sopra le tranquille acque del canale. Abbiamo così assistito, dopo averne letto e sentito parlare già altre volte, alla nostra prima cuccagna in orizzontale. Sfiancante, a giudicare del numero di tentavi che ciascuno dei partecipanti ha dovuto fare per vincere il grasso che minava pericolosamente il loro equilibrio. Ruspante, per i premi veramente “genuini” appesi all’estremità. E fresca, come ho potuto constatare “controllando da vicino” l’acqua del Naviglio a fine gara.
Un bravo quindi a chi ha voluto e saputo riproporre un spettacolo che non manca mai di attirare e divertire un folto gruppo di curiosi. E’ giusto anche segnalare come tale tradizione, sia comunque negli anni sopravvissuta in tanti altre zone d’Italia: nei porti di mare (Cesenatico o Gallipoli), sui laghi (Brivio e Desenzano) o sui fiumi o canali (Abbiategrasso, Boffalora Ticino Bernate). In fin dei conti si tratta di avere a disposizione solo un po’ di acqua. Se c'è quella, un palo e del grasso, si fan sempre saltar fuori.
Unica nota stonata per noi della Strà Ferà: l’organizzazione aveva messo in piedi una scenetta per far credere al pubblico che mancavano 3 dei 6 volontari che si erano iscritti, salvo poi accoglierli in un tripudio di applausi alla loro improvvisa comparsa con tuffo nel Navilglio. E così, galvanizzati dall'idea di poter rinfrescare la calda domenica, non ci è stato permesso di iscriverci e abbiamo dovuto, un pò delusi, assistere alla gara dalle sponde assolate del canale.
Noi comunque, il costume da bagno ce lo eravamo messi. Vuol dire che se vorranno provarci, sfideremo i ragazzi di Bià su una delle nostre cuccagne…
Aldo, Strà Ferà
Citato nei comuni modi di dire della provincia milanese (…sal vegn da Bià, ciapa la sàpa e scapa a cà), Abbiategrasso, così come molti altri dei comuni che si affacciamo sul canale maggiore, trova e costruisce attorno alla via fluviale che lo attraversa la propria tradizione e la propria storia. Accade così che un gruppo di ragazzi, dopo un trentennio di abbandono e silenzio storico, rievochino per il secondo anno uno dei giochi estivi che maggiormente animano le feste paese. La cuccagna. Cosa, direte voi, mai ci sia di nuovo in tutto ciò? Chi di voi infatti è abituato a leggere il nostro blog, sà benissimo come negli ultimi anni si sia rinnovata la voglia di valorizzare e rivitalizzare le radici storiche e culturali proprie dei nostri territori. E in questo processo di riscoperta del passato, la “riesumazione” di giochi storici quali il palo della cuccagna nell’ambito di feste e manifestazioni cittadine né uno degli esempi più lampanti.
La domanda giusta è: cosa serve per fare una cuccagna? Un palo direi, di legno possibilmente, del grasso per rendere il tutto più difficile e divertente (per il pubblico) e dei premi da appendere all’estremità.
Il palo a cui abbiamo assistito ieri da spettatori aveva tutte queste caratteristiche, ma non assomigliava in nessun modo a nessuna delle ormai tante cuccagne viste o fatte.
Non c’era nemmeno la rete di sicurezza. In effetti non ce n’era bisogno. L’incolumità dei partecipanti era infatti affidata al fresco Naviglio. E il palo era steso in orizzontale, penzolante e ondeggiante sopra le tranquille acque del canale. Abbiamo così assistito, dopo averne letto e sentito parlare già altre volte, alla nostra prima cuccagna in orizzontale. Sfiancante, a giudicare del numero di tentavi che ciascuno dei partecipanti ha dovuto fare per vincere il grasso che minava pericolosamente il loro equilibrio. Ruspante, per i premi veramente “genuini” appesi all’estremità. E fresca, come ho potuto constatare “controllando da vicino” l’acqua del Naviglio a fine gara.
Un bravo quindi a chi ha voluto e saputo riproporre un spettacolo che non manca mai di attirare e divertire un folto gruppo di curiosi. E’ giusto anche segnalare come tale tradizione, sia comunque negli anni sopravvissuta in tanti altre zone d’Italia: nei porti di mare (Cesenatico o Gallipoli), sui laghi (Brivio e Desenzano) o sui fiumi o canali (Abbiategrasso, Boffalora Ticino Bernate). In fin dei conti si tratta di avere a disposizione solo un po’ di acqua. Se c'è quella, un palo e del grasso, si fan sempre saltar fuori.
Unica nota stonata per noi della Strà Ferà: l’organizzazione aveva messo in piedi una scenetta per far credere al pubblico che mancavano 3 dei 6 volontari che si erano iscritti, salvo poi accoglierli in un tripudio di applausi alla loro improvvisa comparsa con tuffo nel Navilglio. E così, galvanizzati dall'idea di poter rinfrescare la calda domenica, non ci è stato permesso di iscriverci e abbiamo dovuto, un pò delusi, assistere alla gara dalle sponde assolate del canale.
Noi comunque, il costume da bagno ce lo eravamo messi. Vuol dire che se vorranno provarci, sfideremo i ragazzi di Bià su una delle nostre cuccagne…
Aldo, Strà Ferà
mercoledì 22 luglio 2009
In differita da Ravello và ora in onda...
23 luglio 2009 - Le foto della manifestazione disponibili su http://picasaweb.google.it/Fotografaldo/Ravello2009
23 luglio 2009 - Dal nostro inviato SKY sul campo di gara.
Molte volte nel corso della sua storia l'uomo ha sfidato il cielo. Cercando di toccarlo. Di farlo suo. Di avvicinarlo. C'è chi come Icaro aveva idee, ma mezzi sbagliati. E chi, invece di ali di cera, per staccarsi da terra utilizza un palo di legno e le sole proprie forze. Aggiunte a quelle dei compagni di squadra.
Tradizione antica. Nobile e popolare. Di quelle da salvaguardare dall'avanzare del tempo e del progresso. Il Palo della Cuccagna è tutto questo. Quello della "Madonna della neve" di Ravello è il più conosciuto e frequentato della zona. Almeno dai rugbisti di Parabiago, che anche quest'anno sono riusciti ad iscrivere una squadra alla kermesse. Nome del team "Il Palo ovale". Tanta volontà. Tanta inesperienza. Pochi allenamenti. Ma risultato incoraggiante. Il risultato minimo dei 6 metri raggiunto senza fatica. Quello dei 7 metri e mezzo solo sfiorato quando contava e infranto quando però l'asticella era salita a quote per ora non raggiungibili. Quote di 9 metri e 12 metri possibili per le altre squadre in gara. Gli "Elefanti Rosa" o "La Strà Ferà", squadra padrona di casa che al solito ha portato a casa il premio più importante con un tempo di valore assoluto stimato sotto i 50 secondi.
La serata è finita davanti a risotto e vino rosso. Con la consapevoplezza di aver reso il cielo un po' più vicino.
MORENO MOLLA
22 luglio 2009 - Come si fa a scrivere un’articolo su un palo a cui non si è partecipato? In effetti non sono il miglior candidato a raccontare come è andata e cosa è successo a Ravello in questa 5° edizione del Palo della Cuccagna. Ma forse riuscirò a raccontare le cose anche da un punto di vista un po’ diverso.
Come dicevamo non c’ero. Il lavoro, purtroppo mi ha portato lontano per un paio di settimane da casa, e proprio in un periodo ricco di appuntamenti della nostra estate di provincia milanese. 2 su tutti: i 5 giorni delle festa del rugby, per me un ricco antipasto delle ferie estive e chiusura ufficiale di ogni stagione agonistica, e la festa di Ravello. Quest’anno era la 5° edizione del Palo della Cuccagna, un appuntamento che anno dopo anno ha sempre riservato agli spettatori divertimento e ai partecipanti ha regalato tante emozioni e altrettanto divertimento.
Io questo palo l’ho vissuto in “differita”. Dai messaggi della mia ragazza e del Bungiu, dalle mail dei ragazzi del rugby che hanno partecipato alla cuccagna, dalle impressioni dei ragazzi degli Elefanti Rosa e dei BDV che ormai fanno gruppo fisso con noi in questi appuntamenti locali.. Sd ogni gara, ad ogni allenamento dimostrano tutti i loro progressi. Che sia arrivato anche per loro il momento di spiccare il volo?
Cosa raccontare a chi allora non c’è stato come me, ma non ha nemmeno potuto sapere come è andata? Che la gente si è divertita. E’ forse la risposta più semplice e più completa. Basta guardare le foto. Spettatori e partecipanti. Tutti. Per un’ora non erano a Ravello. Erano in vacanza. E quando si è in vacanza e ti trovi ad assistere o a essere coinvolto in qualcosa che ti diverte, il tempo scorre via velocissimo. E quando ti rivedi nelle foto ti sembra sempre di avere un sguardo ebete e un sorriso da cretino!
Uno potrebbe pensare che anno dopo anno le cose diventino più semplici, che l’organizzazione ormai rodata permetta di mettere in piedi l’evento con facilità e poco impegno. Ma non è così. Tutt’altro. Le squadre innanzitutto. Quest’anno la sParcol dopo il clamoroso esordio dello scorsa stagione non ha saputo ritrovare gli stimoli necessari per rimettersi in gioco. E così il loro posto è stato occupato dalla squadra del “Palo Ovale”. Tanti kg e tanti cm, la tecnica ancora da sgrezzare, ma la voglia di divertirsi ai massimi livelli. E poi la gara. La speranza di poter dare lo stesso spettacolo degli scorsi anni alla gente sempre numerosa che sia accalca a un metro dalla rete ormai pretende. Un occhio sempre al cielo, che in luglio spesso riserva improvviso e poco gradite sorprese, un altro all’orologio e l’orecchio teso al telefono. Fino a quando Ernesto non estrae l’ordine di salita, hai sempre paura che qualcosa possa saltare. Poi finalmente inizia il divertimento. E se riesci a evitare il grasso, beh allora, hai solo da goderti la tua ora di vacanza!
E poi il Bunju. Finalmente a testa in giù, fra i commenti esterrefatti dei concittadini. E qualcuno sembra già aver trovato un nuovo soprannome ai ragazzi della Strà Ferà:”Ki li…và k’in brai ki lì. A sa rampegham me i ratùni. Te da stà tentu. Sa te lasa verta la finestra, tà vegnan su dal balcon e tà vervan la cà. In tanmè i ratuni…
Questo palo io me lo sono potuto solo immaginare. Ma anche se ci fossi stato, scordatevi che vi avrei comunque raccontato tutto. Il bello è esserci!
Aldo, Strà Ferà
23 luglio 2009 - Dal nostro inviato SKY sul campo di gara.
Molte volte nel corso della sua storia l'uomo ha sfidato il cielo. Cercando di toccarlo. Di farlo suo. Di avvicinarlo. C'è chi come Icaro aveva idee, ma mezzi sbagliati. E chi, invece di ali di cera, per staccarsi da terra utilizza un palo di legno e le sole proprie forze. Aggiunte a quelle dei compagni di squadra.
Tradizione antica. Nobile e popolare. Di quelle da salvaguardare dall'avanzare del tempo e del progresso. Il Palo della Cuccagna è tutto questo. Quello della "Madonna della neve" di Ravello è il più conosciuto e frequentato della zona. Almeno dai rugbisti di Parabiago, che anche quest'anno sono riusciti ad iscrivere una squadra alla kermesse. Nome del team "Il Palo ovale". Tanta volontà. Tanta inesperienza. Pochi allenamenti. Ma risultato incoraggiante. Il risultato minimo dei 6 metri raggiunto senza fatica. Quello dei 7 metri e mezzo solo sfiorato quando contava e infranto quando però l'asticella era salita a quote per ora non raggiungibili. Quote di 9 metri e 12 metri possibili per le altre squadre in gara. Gli "Elefanti Rosa" o "La Strà Ferà", squadra padrona di casa che al solito ha portato a casa il premio più importante con un tempo di valore assoluto stimato sotto i 50 secondi.
La serata è finita davanti a risotto e vino rosso. Con la consapevoplezza di aver reso il cielo un po' più vicino.
MORENO MOLLA
22 luglio 2009 - Come si fa a scrivere un’articolo su un palo a cui non si è partecipato? In effetti non sono il miglior candidato a raccontare come è andata e cosa è successo a Ravello in questa 5° edizione del Palo della Cuccagna. Ma forse riuscirò a raccontare le cose anche da un punto di vista un po’ diverso.
Come dicevamo non c’ero. Il lavoro, purtroppo mi ha portato lontano per un paio di settimane da casa, e proprio in un periodo ricco di appuntamenti della nostra estate di provincia milanese. 2 su tutti: i 5 giorni delle festa del rugby, per me un ricco antipasto delle ferie estive e chiusura ufficiale di ogni stagione agonistica, e la festa di Ravello. Quest’anno era la 5° edizione del Palo della Cuccagna, un appuntamento che anno dopo anno ha sempre riservato agli spettatori divertimento e ai partecipanti ha regalato tante emozioni e altrettanto divertimento.
Io questo palo l’ho vissuto in “differita”. Dai messaggi della mia ragazza e del Bungiu, dalle mail dei ragazzi del rugby che hanno partecipato alla cuccagna, dalle impressioni dei ragazzi degli Elefanti Rosa e dei BDV che ormai fanno gruppo fisso con noi in questi appuntamenti locali.. Sd ogni gara, ad ogni allenamento dimostrano tutti i loro progressi. Che sia arrivato anche per loro il momento di spiccare il volo?
Cosa raccontare a chi allora non c’è stato come me, ma non ha nemmeno potuto sapere come è andata? Che la gente si è divertita. E’ forse la risposta più semplice e più completa. Basta guardare le foto. Spettatori e partecipanti. Tutti. Per un’ora non erano a Ravello. Erano in vacanza. E quando si è in vacanza e ti trovi ad assistere o a essere coinvolto in qualcosa che ti diverte, il tempo scorre via velocissimo. E quando ti rivedi nelle foto ti sembra sempre di avere un sguardo ebete e un sorriso da cretino!
Uno potrebbe pensare che anno dopo anno le cose diventino più semplici, che l’organizzazione ormai rodata permetta di mettere in piedi l’evento con facilità e poco impegno. Ma non è così. Tutt’altro. Le squadre innanzitutto. Quest’anno la sParcol dopo il clamoroso esordio dello scorsa stagione non ha saputo ritrovare gli stimoli necessari per rimettersi in gioco. E così il loro posto è stato occupato dalla squadra del “Palo Ovale”. Tanti kg e tanti cm, la tecnica ancora da sgrezzare, ma la voglia di divertirsi ai massimi livelli. E poi la gara. La speranza di poter dare lo stesso spettacolo degli scorsi anni alla gente sempre numerosa che sia accalca a un metro dalla rete ormai pretende. Un occhio sempre al cielo, che in luglio spesso riserva improvviso e poco gradite sorprese, un altro all’orologio e l’orecchio teso al telefono. Fino a quando Ernesto non estrae l’ordine di salita, hai sempre paura che qualcosa possa saltare. Poi finalmente inizia il divertimento. E se riesci a evitare il grasso, beh allora, hai solo da goderti la tua ora di vacanza!
E poi il Bunju. Finalmente a testa in giù, fra i commenti esterrefatti dei concittadini. E qualcuno sembra già aver trovato un nuovo soprannome ai ragazzi della Strà Ferà:”Ki li…và k’in brai ki lì. A sa rampegham me i ratùni. Te da stà tentu. Sa te lasa verta la finestra, tà vegnan su dal balcon e tà vervan la cà. In tanmè i ratuni…
Questo palo io me lo sono potuto solo immaginare. Ma anche se ci fossi stato, scordatevi che vi avrei comunque raccontato tutto. Il bello è esserci!
Aldo, Strà Ferà
martedì 14 luglio 2009
D.D.: Dea day
21Luglio 2009. Aggiunte le immagini della manifestazione nella sezione Foto.
12 Luglio 2009. La giornata è stata piuttosto calda ed afosa, ma tutto sommato la sera promette bene: una leggera brezza si è alzata e ci accompagna piacevolmente verso un appuntamento cuccagnesco molto sentito dalla Strà Ferà: la Festa della Dea, organizzata presso l'Orio Center.
E' il secondo anno consecutivo che la festa dell'Atalanta festeggia i propri campioni mettendo in cartellone un palo della cuccagna veramente importante: 15 metri, tempo di 30 secondi con incremento di 5 secondi ogni manches, 4 squadre agguerrite per darsi battaglia a colpi di grasso sfuggente e tanta, tanta gente a contornare l'evento.
La manifestazione della gara di salita al palo della cuccagna è stata affidata, come per l'anno precedente, agli ultimi campioni d'Italia di Villa d'Almè: la Fonte Prealpi capitanata da Walter Milesi. E proprio dal Milesi è arrivata la prima sorpresa: la folta chioma di Walter era stranamente brunita: forse era caduto del grasso indelebile sui capelli??? Ma no: era la tinta!!!! Walter noi ti vogliamo col fascino del brizzolato!!!!!
Presenti all'appuntamento, oltre al Fonte Prealpi che la sorte ha decretato partissero per primi, le Pantere di Mornico come secondi, la Strà Ferà e come ultima squadra a salire gli amici Gitani di Rovigo. La nostra squadra purtroppo si ritrova monca di due preziosissimi elementi: Stefano, detto Fano, costretto a casa dalla morosa per la scelta delle piastrelle pena una ricatto di natura sessuale; Aldo costretto dal lavoro ad emigrare in Cina a cucire a mano palloni da calcio per arrotondare il misero salario in vista della sua prossima convivenza (le donne, si sa, costano....). In nostro soccorso è arrivata la squadra dei "Belli da Vedere" di Nerviano, squadra nata da poco ma che ha già dato ottime prove sul campo promettendo di darci battaglia nei pali a venire: nelle nostre fila hanno lottato contro il grasso e l'altezza Lucio, detto "Camicia" ed Enrico detto "Engry".
La seconda sopresa è data dallo speaker della serata: ritroviamo infatti una vecchia conoscenza fatta l'anno passato, il cronista con la voce da alce ciucco che accompagnerà la gara incitando il pubblico presente come davvero solo lui sa fare.
Come sempre si inizia coi soliti giri di routine di pulizia del palo: il grasso si presentava copioso ma non colloso come quello incontrato a Filago, per cui la pulizia questa volta non ha richiesto grandi manovre; la Strà Ferà opta per un riscaldamento veloce e sale una posizione in più rispetto alle altre per dar luogo ad una pulizia più divertente: meglio trovare un pò più di grasso da tirare!
Al tentativo da 45 secondi si arriva alla pila da otto persone in 43 secondi, cercando di pulire un poco il palo ma il tentativo si rivelerà estremamente deletereo in quanto ci ha profondamente sfiancati... Non pensavamo infatti, memori dall'anno precedente, che ci fosse dato il tempo per provare la salita a tempo libero per decretare il secondo posto e così siamo arrivati soltanto terzi: al primo posto, con una salita da manuale in cui Daniel, componente del Fonte Prealpi, ha dato prova di un'agilità da felino, si è piazzata Fonte Prealpi fermando il cronometro a 42 secondi (sic!). I Gitani riescono ad arrivare in cima con 65 secondi mentre noi e le Pantere rimaniamo col naso all'insù a guardare gli altri a salire.
Ma le soprese non sono finite.
Per il ristoro delle squadre ritroviamo il mitico Telemaco che ci porterà ogni sorta di ben di Dio: devo dire non ho mai mangiato delle salamelle e delle costolette di maiale alla griglia buone come quelle della Festa della Dea, una vera delizia!
L'ultima sorpresa della serata sarà data dalla premiazione. Chiamate le squadre sul palco per ricevere i "complimenti" del pubblico e una sciarpa dell'Atalanta come ricordo della manifestazione, ci troviamo davanti un capo curva in zoccole che, dopo aver salutato vecchi campioni della squadra, ci ha intonato coretti appropriati e divertenti: non è da tutti nè da tutti i giorni vedere davanti a sè circa 4.000 persone che ti gridano "mangia polenta fredda"! Ma a noi è già andata bene perchè a quelli di Rovigo è andata pure peggio.
Anche per questo la Festa della Dea è sempre un'esperienza da non perdere.
Bunju, Strà Ferà
E' il secondo anno consecutivo che la festa dell'Atalanta festeggia i propri campioni mettendo in cartellone un palo della cuccagna veramente importante: 15 metri, tempo di 30 secondi con incremento di 5 secondi ogni manches, 4 squadre agguerrite per darsi battaglia a colpi di grasso sfuggente e tanta, tanta gente a contornare l'evento.
La manifestazione della gara di salita al palo della cuccagna è stata affidata, come per l'anno precedente, agli ultimi campioni d'Italia di Villa d'Almè: la Fonte Prealpi capitanata da Walter Milesi. E proprio dal Milesi è arrivata la prima sorpresa: la folta chioma di Walter era stranamente brunita: forse era caduto del grasso indelebile sui capelli??? Ma no: era la tinta!!!! Walter noi ti vogliamo col fascino del brizzolato!!!!!
Presenti all'appuntamento, oltre al Fonte Prealpi che la sorte ha decretato partissero per primi, le Pantere di Mornico come secondi, la Strà Ferà e come ultima squadra a salire gli amici Gitani di Rovigo. La nostra squadra purtroppo si ritrova monca di due preziosissimi elementi: Stefano, detto Fano, costretto a casa dalla morosa per la scelta delle piastrelle pena una ricatto di natura sessuale; Aldo costretto dal lavoro ad emigrare in Cina a cucire a mano palloni da calcio per arrotondare il misero salario in vista della sua prossima convivenza (le donne, si sa, costano....). In nostro soccorso è arrivata la squadra dei "Belli da Vedere" di Nerviano, squadra nata da poco ma che ha già dato ottime prove sul campo promettendo di darci battaglia nei pali a venire: nelle nostre fila hanno lottato contro il grasso e l'altezza Lucio, detto "Camicia" ed Enrico detto "Engry".
La seconda sopresa è data dallo speaker della serata: ritroviamo infatti una vecchia conoscenza fatta l'anno passato, il cronista con la voce da alce ciucco che accompagnerà la gara incitando il pubblico presente come davvero solo lui sa fare.
Come sempre si inizia coi soliti giri di routine di pulizia del palo: il grasso si presentava copioso ma non colloso come quello incontrato a Filago, per cui la pulizia questa volta non ha richiesto grandi manovre; la Strà Ferà opta per un riscaldamento veloce e sale una posizione in più rispetto alle altre per dar luogo ad una pulizia più divertente: meglio trovare un pò più di grasso da tirare!
Al tentativo da 45 secondi si arriva alla pila da otto persone in 43 secondi, cercando di pulire un poco il palo ma il tentativo si rivelerà estremamente deletereo in quanto ci ha profondamente sfiancati... Non pensavamo infatti, memori dall'anno precedente, che ci fosse dato il tempo per provare la salita a tempo libero per decretare il secondo posto e così siamo arrivati soltanto terzi: al primo posto, con una salita da manuale in cui Daniel, componente del Fonte Prealpi, ha dato prova di un'agilità da felino, si è piazzata Fonte Prealpi fermando il cronometro a 42 secondi (sic!). I Gitani riescono ad arrivare in cima con 65 secondi mentre noi e le Pantere rimaniamo col naso all'insù a guardare gli altri a salire.
Ma le soprese non sono finite.
Per il ristoro delle squadre ritroviamo il mitico Telemaco che ci porterà ogni sorta di ben di Dio: devo dire non ho mai mangiato delle salamelle e delle costolette di maiale alla griglia buone come quelle della Festa della Dea, una vera delizia!
L'ultima sorpresa della serata sarà data dalla premiazione. Chiamate le squadre sul palco per ricevere i "complimenti" del pubblico e una sciarpa dell'Atalanta come ricordo della manifestazione, ci troviamo davanti un capo curva in zoccole che, dopo aver salutato vecchi campioni della squadra, ci ha intonato coretti appropriati e divertenti: non è da tutti nè da tutti i giorni vedere davanti a sè circa 4.000 persone che ti gridano "mangia polenta fredda"! Ma a noi è già andata bene perchè a quelli di Rovigo è andata pure peggio.
Anche per questo la Festa della Dea è sempre un'esperienza da non perdere.
Bunju, Strà Ferà
venerdì 3 luglio 2009
Filago 2009. Un secondo che brucia.
02/07/2009 - Filago, un anno dopo.
Ma è ancora più bello per il mondo della cuccagna sapere e vedere che molte squadre nuove stanno nascendo, si stanno creando e formando,(I ragazzi degli Elefanti Rosa hanno assistito per la prima volta a una cuccagna “competitiva” e all’esibizione degli Acrobati ) e altre si stanno ricomponendo. Vecchie squadre e vecchie glorie passate, in grado di dare del filo da torcere(settimana scorsa per il 20° della loro fondazione si sono riesibiti i Malmessi di Lonato nel palo di casa). Sì, perchè il mondo della cuccagna ha subìto negli ultimi vent'anni una forte battuta d'arresto e molte squadre, alcune delle quali di importanza storica, come la la Paladina, sono sparite dalla circolazione. vuoi per una carenza "vocazionale", vuoi perchè molti si sono accasati, vuoi ancora perchè altri sono stati rapiti dal lavoro, fatto sta che purtroppo il circolo delle cuccagne si è ristretto sia come numero di manifestazioni ma soprattutto come numero di squadre. La seconda differenza: la nostra squadra. Ci siamo presentati al grande appuntamento con una (quasi) perfetta forma fisica ma soprattutto con una tecnica molto più raffinata rispetto all'anno passato, Grande aiuto è anche arrivato dall'esperienza accumulata nei diversi pali della cuccagna disputati questo anno che ci hanno permesso di smaliziarci anche a livello tattico e di preparazione della gara.
La sorte ha messo in fila gli Sgurini, la Strà Ferà a mordere le caviglie dei primi, il Fonte Prealpi e Le Pantere a chiudere. I primi giri, che di solito servono sia per scaldare i muscoli che per pulire il palo, sono stati tutt'altro che facili: il grasso era davvero duro (palo ingrassato 2 giorni prima) e persistente, incollato al palo in maniera incredibile... Per cui tutte le squadre hanno dovuto rimboccarsi le maniche e darsi alle grandi pulizie.
Si parte con un tempo da 30 secondi con un incremento ad ogni giro di 5 secondi: si sale, si sale, si sale.... Quando arriviamo al giro da 45 secondi gli Sgurini di Oleggio non provano la salita. Noi sappiamo che dopo di noi il Fonte Prealpi la cima l’avrebbe guadagnata con ampio margine e, quindi carcatissimi ci proviamo.Via con la sparata finale! In 3 a scavalcare, il Della in Canada, Aldo alla base a gridare. In 43 secondi siamo alla posizione dell'ottava persona, con AB che blocca (in un modo un pò "scivoloso" direi) e sopra Stefano posizionato ed io pronto per partire...Troppo pochi 2 secondi e il tentativo finisce lì. Ma il pubblico, fino a quel momento un po’ freddino, si scalda e ci applaude. Direi che in 50 secondi, forse qualcosa meno, saremmo stati in cima.
Tocca al Walter. 39 secondi e gli Acrobati toccano la cima del palo ed si aggiudicano la vittoria. Cavolo, ... 11 secondi fra noi e loro (se in 50 ci fossimo arrivati): un abisso. Da colmare. Con il tempo e con gli allenamenti.
Nel giro a tempo libero le Pentere imitano la Strà Ferà dello scorso anno. 1’30 sec per la cima, gli ultimi 2 che sembrano scalare l’everest. Braccia rotte, fiato finito, ma la cima non sfugge. E poi noi. Prendiamo lo smacco della serata: arriviamo soltanto terzi, con gli Sgurini di Oleggio che guadagnano la cima in 63 secondi mentre noi in 64!!! Un sacco pieno di errori nell’ultima salita da caricare e portare a casa. Che incazzatura!!!!. Le sconfitte bruciano, ma motivano. Nello sport bisogna saper perdere. Ma ne vale sempre la pena. Per una cuccagna, questo ed altro.
Bunju & Aldo, Strà Ferà
A distanza di un anno esatto dal suo esordio nel circolo agonistico della cuccagna la Strà Ferà si ripresenta sulla medesima piazza della sua prima vera gara: Filago.
Lo spunto per l'organizzazione dell'evento cuccagnesco, affidata come l'anno precedente alla solida Fonte Prealpi, era dato ancora una volta dalla festa dello sport: "stessa spiaggia stesso mare" recitava una vecchia canzone, ma in questa occasione c'erano due sostanziali differenze.
La prima: i partecipanti. Oltre ai “padroni di casa”: della Fonte Prealpi l’invito è stato accolto dagli Sgurini di Oleggio e la rinnovata, e nuova almeno per noi, squadra delle "Pantere" di Mornico. E’ sempre piacevole ed interessante incontrare nuove squadre, confrontarsi, osservare i diversi stili di salita, cercare di capire quali sono i punti di forza e quali di debolezza dei propri avversari per poterne approfittare al momento giusto.
Lo spunto per l'organizzazione dell'evento cuccagnesco, affidata come l'anno precedente alla solida Fonte Prealpi, era dato ancora una volta dalla festa dello sport: "stessa spiaggia stesso mare" recitava una vecchia canzone, ma in questa occasione c'erano due sostanziali differenze.
La prima: i partecipanti. Oltre ai “padroni di casa”: della Fonte Prealpi l’invito è stato accolto dagli Sgurini di Oleggio e la rinnovata, e nuova almeno per noi, squadra delle "Pantere" di Mornico. E’ sempre piacevole ed interessante incontrare nuove squadre, confrontarsi, osservare i diversi stili di salita, cercare di capire quali sono i punti di forza e quali di debolezza dei propri avversari per poterne approfittare al momento giusto.
Ma è ancora più bello per il mondo della cuccagna sapere e vedere che molte squadre nuove stanno nascendo, si stanno creando e formando,(I ragazzi degli Elefanti Rosa hanno assistito per la prima volta a una cuccagna “competitiva” e all’esibizione degli Acrobati ) e altre si stanno ricomponendo. Vecchie squadre e vecchie glorie passate, in grado di dare del filo da torcere(settimana scorsa per il 20° della loro fondazione si sono riesibiti i Malmessi di Lonato nel palo di casa). Sì, perchè il mondo della cuccagna ha subìto negli ultimi vent'anni una forte battuta d'arresto e molte squadre, alcune delle quali di importanza storica, come la la Paladina, sono sparite dalla circolazione. vuoi per una carenza "vocazionale", vuoi perchè molti si sono accasati, vuoi ancora perchè altri sono stati rapiti dal lavoro, fatto sta che purtroppo il circolo delle cuccagne si è ristretto sia come numero di manifestazioni ma soprattutto come numero di squadre. La seconda differenza: la nostra squadra. Ci siamo presentati al grande appuntamento con una (quasi) perfetta forma fisica ma soprattutto con una tecnica molto più raffinata rispetto all'anno passato, Grande aiuto è anche arrivato dall'esperienza accumulata nei diversi pali della cuccagna disputati questo anno che ci hanno permesso di smaliziarci anche a livello tattico e di preparazione della gara.
La sorte ha messo in fila gli Sgurini, la Strà Ferà a mordere le caviglie dei primi, il Fonte Prealpi e Le Pantere a chiudere. I primi giri, che di solito servono sia per scaldare i muscoli che per pulire il palo, sono stati tutt'altro che facili: il grasso era davvero duro (palo ingrassato 2 giorni prima) e persistente, incollato al palo in maniera incredibile... Per cui tutte le squadre hanno dovuto rimboccarsi le maniche e darsi alle grandi pulizie.
Si parte con un tempo da 30 secondi con un incremento ad ogni giro di 5 secondi: si sale, si sale, si sale.... Quando arriviamo al giro da 45 secondi gli Sgurini di Oleggio non provano la salita. Noi sappiamo che dopo di noi il Fonte Prealpi la cima l’avrebbe guadagnata con ampio margine e, quindi carcatissimi ci proviamo.Via con la sparata finale! In 3 a scavalcare, il Della in Canada, Aldo alla base a gridare. In 43 secondi siamo alla posizione dell'ottava persona, con AB che blocca (in un modo un pò "scivoloso" direi) e sopra Stefano posizionato ed io pronto per partire...Troppo pochi 2 secondi e il tentativo finisce lì. Ma il pubblico, fino a quel momento un po’ freddino, si scalda e ci applaude. Direi che in 50 secondi, forse qualcosa meno, saremmo stati in cima.
Tocca al Walter. 39 secondi e gli Acrobati toccano la cima del palo ed si aggiudicano la vittoria. Cavolo, ... 11 secondi fra noi e loro (se in 50 ci fossimo arrivati): un abisso. Da colmare. Con il tempo e con gli allenamenti.
Nel giro a tempo libero le Pentere imitano la Strà Ferà dello scorso anno. 1’30 sec per la cima, gli ultimi 2 che sembrano scalare l’everest. Braccia rotte, fiato finito, ma la cima non sfugge. E poi noi. Prendiamo lo smacco della serata: arriviamo soltanto terzi, con gli Sgurini di Oleggio che guadagnano la cima in 63 secondi mentre noi in 64!!! Un sacco pieno di errori nell’ultima salita da caricare e portare a casa. Che incazzatura!!!!. Le sconfitte bruciano, ma motivano. Nello sport bisogna saper perdere. Ma ne vale sempre la pena. Per una cuccagna, questo ed altro.
Bunju & Aldo, Strà Ferà
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