26 luglio 2009 - La’ dove il naviglio grande curva a nord verso Milano, dove iniziano ad affacciarsi sul maggiore dei canali navigabili che portano a Milano le ville di campagna delle allora nobili famiglie meneghine, là si trova Abbiategrasso.
Citato nei comuni modi di dire della provincia milanese (…sal vegn da Bià, ciapa la sàpa e scapa a cà), Abbiategrasso, così come molti altri dei comuni che si affacciamo sul canale maggiore, trova e costruisce attorno alla via fluviale che lo attraversa la propria tradizione e la propria storia. Accade così che un gruppo di ragazzi, dopo un trentennio di abbandono e silenzio storico, rievochino per il secondo anno uno dei giochi estivi che maggiormente animano le feste paese. La cuccagna. Cosa, direte voi, mai ci sia di nuovo in tutto ciò? Chi di voi infatti è abituato a leggere il nostro blog, sà benissimo come negli ultimi anni si sia rinnovata la voglia di valorizzare e rivitalizzare le radici storiche e culturali proprie dei nostri territori. E in questo processo di riscoperta del passato, la “riesumazione” di giochi storici quali il palo della cuccagna nell’ambito di feste e manifestazioni cittadine né uno degli esempi più lampanti.
La domanda giusta è: cosa serve per fare una cuccagna? Un palo direi, di legno possibilmente, del grasso per rendere il tutto più difficile e divertente (per il pubblico) e dei premi da appendere all’estremità.
Il palo a cui abbiamo assistito ieri da spettatori aveva tutte queste caratteristiche, ma non assomigliava in nessun modo a nessuna delle ormai tante cuccagne viste o fatte.
Non c’era nemmeno la rete di sicurezza. In effetti non ce n’era bisogno. L’incolumità dei partecipanti era infatti affidata al fresco Naviglio. E il palo era steso in orizzontale, penzolante e ondeggiante sopra le tranquille acque del canale. Abbiamo così assistito, dopo averne letto e sentito parlare già altre volte, alla nostra prima cuccagna in orizzontale. Sfiancante, a giudicare del numero di tentavi che ciascuno dei partecipanti ha dovuto fare per vincere il grasso che minava pericolosamente il loro equilibrio. Ruspante, per i premi veramente “genuini” appesi all’estremità. E fresca, come ho potuto constatare “controllando da vicino” l’acqua del Naviglio a fine gara.
Un bravo quindi a chi ha voluto e saputo riproporre un spettacolo che non manca mai di attirare e divertire un folto gruppo di curiosi. E’ giusto anche segnalare come tale tradizione, sia comunque negli anni sopravvissuta in tanti altre zone d’Italia: nei porti di mare (Cesenatico o Gallipoli), sui laghi (Brivio e Desenzano) o sui fiumi o canali (Abbiategrasso, Boffalora Ticino Bernate). In fin dei conti si tratta di avere a disposizione solo un po’ di acqua. Se c'è quella, un palo e del grasso, si fan sempre saltar fuori.
Unica nota stonata per noi della Strà Ferà: l’organizzazione aveva messo in piedi una scenetta per far credere al pubblico che mancavano 3 dei 6 volontari che si erano iscritti, salvo poi accoglierli in un tripudio di applausi alla loro improvvisa comparsa con tuffo nel Navilglio. E così, galvanizzati dall'idea di poter rinfrescare la calda domenica, non ci è stato permesso di iscriverci e abbiamo dovuto, un pò delusi, assistere alla gara dalle sponde assolate del canale.
Noi comunque, il costume da bagno ce lo eravamo messi. Vuol dire che se vorranno provarci, sfideremo i ragazzi di Bià su una delle nostre cuccagne…
Aldo, Strà Ferà
Uno spazio virtuale per ritrovarsi lasciare commenti, fotografie e filmati, per tutti quegli appassionati di questo tradizionale gioco che ancora anima le feste di campagna, le sagre, le feste rionali, un posto per tutti quelli che con un pò di malinconia rimangono aggrappati alle tradizioni... Aiutateci a tener vive la tradizioni, partecipate al blog, perchè questo diventi anche il vostro spazio!
Codardi!!!!!!! Non ci hanno fatto partecipare, forse per paura di vedersi soffiare il palo da degli stranieri....
RispondiEliminaLa sfida è dunque aperta: i ragazzi di Abbiategrasso sono invitati alla cuccagna organizzata dalla Strà Ferà di Settembre!
Bunju -Strà Ferà-
Non sapevo che eravate così malati da andare anche lì,pensavo erano le solite chiacchere dei messaggi giornalieri,ma la pazzia di farlo e sopratutto di fresco sarebbe piaciuta anche a me.
RispondiEliminaUna vigliaccata non far partecipare l'Aldo ed il Bunju...è come far annusare ad un bambino una caramella e poi portargliela via.
RispondiEliminaLa cuccagna è stata bella e divertente. Riflessione personale: essendo stata una gara individuale è venuto a mancare quello spirito di squadra che piace tanto a me.
Stefano - Strà ferà
Non ci hanno fatto partecipare perchè noi avevamo scoperto la tecnica e la tattica giusti per vincere: rincorsa di 27 metri e via a cannone verso la gallina in palio!
RispondiEliminaBunju -Strà Ferà-