Sabato scorso, a conclusione del palo di Fraine (leggi qui sotto l'articolo), salutando gli amici rivali dei galletti avevamo augurato loro buona fortuna, ben sapendo che il 17 di agosto questi avrebbero partecipato al difficile palo di Bure; si tratta di un palo a cui
Qualche dato tecnico: il palo è alto
Ecco il motivo per cui, per salire un simile palo, i tentativi di salita salgono a dieci e più, contro i normali quattro o cinque ed i tempi di salita superano abbondantemente i 100 secondi (una infinità se paragonata ai 50 scarsi di un palo più facile della medesima altezza).
In compenso i premi in palio sono veramente DOC: si parla di valpolicella, amarone e recioto
e per chi non l'avesse ancora capito ci si riferisce a vini tra i migliori al mondo!!!
Non resistendo alla curiosità, quest'oggi mi sono immediatamente buttato in rete alla ricerca di qualche news riguardante l'esito della cuccagna di Bure. Ecco quello che ho trovato.
A Bure la cuccagna parla veneziano
SAN PIETRO IN CARIANO. Un'ora e mezza di gara e ben dodici assalti ai
Secondi i Galletti di Erba, che hanno sfiorato la «vetta» mentre il team di casa si è fatto onore arrivando a
San Pietro In Cariano. Chi la dura la vince, soprattutto se c'è da scalare un palo di
Ci sono voluti dodici assalti, roba da sfinimento fisico, e poco più di cento secondi agli arrampicatori della Serenissima di Santa Maria di Sala (Venezia) per arrivare in cima al palo e premere il pulsante della vittoria, che pareva stregato ma valeva una serie di prodotti tipici della Valpolicella.
C'erano andati vicino ai 90 secondi, ma avevano ceduto a un metro dal traguardo; prima di loro, agli 80 secondi, la vittoria era in pugno ai Galletti di Erba (Como), ritornati a Bure dopo qualche anno di assenza, ma il gruppo non ce l'ha fatta a un passo dalla vetta. Non è bastato l'incitamento del pubblico e nemmeno il «forza papà» del piccolo Francesco, 3 anni e mezzo, l'irresistibile mascotte dei Galletti, destinato a diventare uno scalatore di cuccagne come il genitore.
Gli atleti di Erba hanno sofferto la fatica più degli avversari veneziani e hanno risentito forse di qualche malumore che si è creato nel gruppo per la vittoria sfiorata. Hanno comunque portato a casa le bottiglie di vino riservate alla squadra che raggiungeva per prima i
Lo spettacolo è durato un'ora e mezza, tenendo per tutto il tempo grandi e piccini a faccia all'insù. Dopo pochi assalti si è capito che la vittoria si sarebbe giocata tra Lombardia e Veneto. Bravi comunque anche i componenti delle altre due squadre iscritte al gioco, i Tucani di Palù di Zevio e i ragazzi di Bure «Team
palo», che l'ultima sera di sagra hanno abbandonato le loro postazioni dietro gli stand enogastronomici per mettersi alla prova come scalatori.
I Tucani, tra i 17 e i 23 anni, si sono battuti con determinazione, ma senza portare a casa il risultato; alla fine, la soddisfazione più grande è tenere viva la tradizione, comunque vada. Tifoseria scatenata per il gruppo del paese, che ha rallegrato l'atmosfera con le sue acrobazie sul palo ma ha pure segnato un record: Lele, Miche, Cuge, Ciano, Pado, Carlo, Lambe e Red sono riusciti a arrivare ai
Del resto, scalatori di cuccagne non ci si improvvisa. Gli intrepidi di Bure si sono allenati e hanno provato varie strategie d'assalto, ma tra i loro avversari c'era gente che non scherza e ha alle spalle una lunga esperienza. Come Enzo Pierobon, 56 anni, capitano e maestro della Serenissima, che affronta sfide in verticale da oltre 25 anni. È stato lui, sorretto da Massimo Stefanoni, 31 anni - preso in prestito dalla squadra dei Gitani di Melara (Rovigo) che non ha potuto partecipare per una serie di infortuni - a fare lo sprint finale e a premere il pulsante dei
Siamo lontani dai 35 secondi che la squadra ha impiegato a Velo per arrivare in cima. Colpa forse del caldo o di una serata storta, ma la soddisfazione è tanta lo stesso. «Non abbiamo mollato, è una vittoria che meritavamo già due anni fa», dice Enzo Pierobon. Già, ma fino all'anno scorso c'erano i campionissimi delle Fonti Prealpi di Almè (Bergamo) a dare filo da torcere a tutti, vincendo sempre. Stavolta erano attesi, ma non sono arrivati a Bure in tempo per la gara. Destino, e
articolo tratto da "L'Arena.it" del 19/08/2009 a firma di Camilla Madinelli
Stefano Strà ferà