lunedì 23 agosto 2010

Un sogno che si avvera - Il primo Titulo

Fraine 14 e 16 agosto 2010
Un anno dopo la splendida sorpresa che ci aveva riservato la piccola frazione di Fraine, ci ritroviamo sotto il medesimo palo ma con uno stato d'animo ben differente a causa della pioggia che incessante continua a cadere su tutto il nord Italia e non risparmia nemmeno la splendida cornice del lago d'Iseo... Eppure il giorno di Ferragosto 2009 ricordo benissimo come siamo rimasti tutti sorpresi nel trovare un luogo ancora così intatto, lontano dalla frenesia delle grandi città e dai luoghi di culto di villeggiatura: un posto dove ognuno ha un nome, ci si scambia un sorriso o un cordiale "buongiorno" anche con chi non si conosce, gli organizzatori della festa sempre pronti ad accogliere le tue richieste e a rifornirti di tutto il ben di Dio che le cucine riescono a sfornare.
La piazzetta è sempre la stessa, raccolta tutta attorno la festa ma stavolta è semideserta a causa del maltempo e lui, il palo, è sempre là, oggi solitario più che mai, ad attendere le squadre: alto circa 15 metri, ricoperto da uno spesso strato di grasso duro se ne sta in mezzo all'arena sperando, come noi, che il tempo migliori un poco. E invece.... Il tempo passa e la pioggia anzichè diminuire, aumenta sempre più creando veri e propri laghetti dove l'anno prima un sacco di coppie davano il via a balli e canti popolari: la decisione da prendere è per tutti un boccone amaro: sono le 23:00, la poca gente che c'era stà ormai rincasando e con gli organizzatori si decide di ritentare per il 16 Agosto cercando di trovare almeno 4 squadre per poter disputare la gara ed assegnare i bellissimi trofei che ogni anno Egidio, organizzatore nonchè factotum del palo della cuccagna, fà appositamente preparare per le squadre partecipanti. Sembra farlo apposta, ma quest'anno era un evento particolare perchè si festeggiavano i 60 anni di ricorrenza dell'assalto al palo della cuccagna in quel di Fraine, tant'è che era presente anche TeleBoario, un'emittente televisiva locale chiamata a riprendere i momenti più salienti di questo compleanno particolare.(http://www.teleboario.it/tbNews.asp?idV=3077)



Imboccando la strada del ritorno in macchina siamo un pò tutti delusi per il rinvio della gara, ma la gita fuoriporta è perlomeno valsa la pantagruelica mangiata che la Strà Ferà si è offerta al posto della gara: ravioli, trippa, stufato d'asino con polenta, carne salata coi fagioli, carne di cavallo, torte fatte in casa, non ci siamo fatti sfuggire nessuna leccornia e in più ad attenderci c'era il nostro tifoso numero uno, nonchè sponsor ufficiale della squadra, Giorgio Bressan con Riccardo (il nostro più giovane elemento della squadra, nonchè fratello di Ab e di Paolo, uno dei primi componenti della prima Strà Ferà).

Il 16 Agosto finalmente arriva e mentre ci ritroviamo a salire i tornanti che portano a Fraine riesco a risentire (finalmente!) le belle sensazioni dell'anno prima ammirando lo splendido paesaggio del lago d'Iseo circondato dalle montagne; una volta arrivati poi alla festa un pò di movimento c'è e il merito va ancora una volta agli organizzatori e ad Egidio che ha fatto dare l'annuncio tramite radio e tramite TeleBoario che il palo è stato rinviato, causa maltempo, al 16 Agosto, facendo stampare anche a tempo di record dei manifesti con l'annuncio dello spostamento della gara.
Il palo ovviamente è la che attende, ma le squadre???
Come per il 14, oltre a noi della Strà Ferà incontriamo Andrea dei fortissimi Galletti,.La sua squadra oggi è pò rimaneggiata, a causa di un altro palo organizzato dalle parti di Como. Ci sono un paio di nuovi elementi che destano, giustamente, la preoccupazione della Strà Ferà: uno, se non sbaglio, era stato visto salire come un gatto l'anno prima con la squadra del Rosengarden, l'altro invece era uno dei vecchi componenti dei Galletti (e noi pensiamo che probabilmente non fa pali da un pò di tempo, per cui arrugginito....)
Terza squadra si sono presentate le agguerrite Aquile che siamo riusciti a chiamare in extremis per salvare la manifestazione: complici le ferie e la chiamata del giorno prima, si presentano in tre più due elementi delle resistenti Pantere di Mornico.
Quarta ed ultima squadra è la migliore: grazie al ritrovato Walter Borghi, che nonostante l'infarto di due mesi prima fuma, beve, bestemmia e si diverte come al solito (per me il migliore della serata) è nata la squadra delle Bisce di Fraine, (messa in piedi il giorno prima) per l'iniziativa e la caparbietà proprio di Walter che è riuscito a racimolare 5 elementi da mandare al cimento col palo e il grasso.
Ci si cambia intanto che Beppe Rota, inviato di TeleBoario, intervista le squadre. Noi nel frattempo studiamo la tattica di salita: si parte con 30 secondi con incremento di 10 secondi a giro; siamo i primi estratti, secondi i Galletti, terze le Bisce di Fraine e per ultime le Aquile.

Il cileo è terso, le stelle lucciano, la squadra è concentrata nonostante gli 11 gradi che mi fanno tremare dentro la mia tutta puzzolente e si parte.
Come al solito i primi giri sono di pulizia ma qui nasce il primo vero problema: il grasso, dopo una settimana e la pioggia battente, è diventato durissimo, il più duro che abbia mai trovato, quindi ci si gioca la salita non tanto sulla velocità ma sulla resistenza... Al giro da 60 secondi la sesta posizione, quella per noi cruciale, è ancora avvolta in uno spesso strato di grasso nonostante la pulizia del giro prima, per cui decidiamo di non tentare; i Galletti invece ci provano, forti del Roberto che è abituato a bloccare sul grasso: salgono rapidi e precisi, tant'è che a circa 35/40 secondi Roberto è all'ottavo posto, si blocca per permettere all’ ex delpalosco di scavalcare e raggiungere la cima. Ma scendono. Roberto, seppure fortissimo, non poteva tenere nel grasso pieno dell'ottavo posto e soprattutto con un grasso così duro.
Nota a parte: l'elemento mezzo spelacchiato che si son portati dietro e che noi pensavamo fosse arrugginito è stato il migliore e il più forte.... Eravamo lì a guardarlo con le orecchie basse perchè saliva saltando, teneva duro ed era impressionante.
Provano le Bisce ma arrivano a stento alla quinta posizione; è il turno delle Aquile che tentano la salita ma il grasso è ancora troppo e già verso la 6° posizione ci sono segnali circa i problemi della loro tenuta sul ghiaccio.
Giro da 70 secondi: chiamo la squadra a raccolta e dico che è il nostro giro buono ricordando che di tempo ne abbiamo in abbondanza. AB deve tenere la sesta posizione inchiodandosi al palo e tenerne su 3; sotto di lui metto il mio asso nella manica, il Fante che farà da "tappo" nel caso in cui AB e la pila perda qualche centimetro per il grasso. Si parte, la pila in cinque risulta veloce, partono gli scavalchi e vedo AB bloccare come un toro alla sesta posizione; passano senza problemi e velocemente il Della e Fano e siamo all'ottava posizione ed ora tocca a me..... Mi viene in mente l'anno prima, stavamo per vincere, stesso palo, stessa posizione ma la pila finale non aveva retto e siamo scesi mentre io dovevo arrivare in cima: quasi mi viene un blocco psicologico ma fra me e me mi dico che se non passa poi avrei avuto Aldo che appena sceso mi avrebbe aspettato con un bastone, quindi meglio farselo passare.
Parto e sento Fabio duro come il cemento che non cedeva nemmeno di un millimetro: ottimo visto che sopra qualcosa si è perso dato l'abbondante grasso. Fabio ha fatto davvero da tappo come avevo pronosticato. Arrivo al Della e vedo che Fano si blocca all'ottavo per la paura che stessero scendendo tutti. In realtà son poi rimasti tutti inchiodati al palo fino alla fine..... Salgo su Fano che incredibilmente tiene sul grasso il mio peso e non mi sembra vero: sono alla tanto sognata bandierina che però non ne vuole sapere di venir via.... La strappo con tutte le mie forze a 50 secondi passati, forse 52 e capisco che quest'anno finalmente potrò alzare la coppa del primo classificato!!!
Una discesa a testa in giù liberatoria fa scordare la fatica della vetta.

C'è anche la gara di velocità che si aggiudicano i Galletti che ne hanno ancora: noi decidiamo per una puntata tranquilla, mischiando un po’ i ruoli e mandando alla 5° posizione anche Aldo, fermo nella sparata finale. Arriviamo in cima ad un minuto, lontani dal tempo dei Galletti e delle aquile. Ma la nostra gara e il nostro trofeo sono già al sicuro. La testa è ai festeggiamenti.
Ci ritroviamo tutti davanti al tavolo delle premiazioni: finalmente arriva il nostro turno e posso stringere, abbracciare e sollevare la coppa che mi sembra enorme, luccicante come non mai e soprattutto nostra.
Finiamo in allegria, con grappe e cantate a squarciagola con le altre squadre ma con un pò di malinconia perchè un sogno si è avverato: vincere la mega coppa di Fraine!

Bunju, Strà Ferà

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