martedì 16 agosto 2011

Sagra dell'Anguria 2011 - Cuccagna di Bure

San Pietro in Cariano. Ci siamo! Stasera ore 22.00 a cuccagna di Bure. Sarà la prima presenza per la Strà Ferà. Ne abbiamo sentite di tutti i colori su questa cuccagna. Altissima, durissima, di resistenza…Stasera ci saremo e vedremo come andrà a finire. Anche se esordienti non faremo da spettatori non paganti.
 
Nel 2009 a vincere fù la Serenissima davanti ai Galletti, nel 2010 La Fonte Prealpi (entrambi gli articoli sono di Camilla Madinelli).
 
Cuccagna, bergamaschi primi
Paese che vai, cuccagna che trovi. Quella di Bure durante la Sagra dell'anguria, la sera dopo Ferragosto, offre l'intenso spettacolo dell'assalto a un palo alto 15 metri e mezzo, reso scivoloso da 20 chili di grasso industriale. È capace di mettere alla prova gli scalatori più esperti, ma attira anche arrampicatori alle prime armi, giovani e desiderosi di arrivare in cima prima di tutti. Solitamente l'assalto al palo conclude la sagra di Bure, invece quest'anno la festa è stata prolungata fino a stasera, con menu sempre ricchi e tante sorprese.
Ma la cuccagna di Bure da anni pare stregata. Dopo sette vittorie consecutive, infatti, dal 2002 al 2008, si confermano campionissimi della frazione carianese gli atleti della Fonti Prealpi di Almè (Bergamo), che si sono guadagnati prodotti tipici locali. Gli scalatori hanno toccato la cima al quinto assalto, durante la manche degli 80 secondi, ma gliene sono bastati 74, a tre minuti dal tempo massimo di un'ora di spettacolo stabilito dagli organizzatori per vivacizzare la gara e non stancare il pubblico. Un'eternità, se si considera che il loro record a Bure è di 58 secondi; già durante il quarto assalto a 60 secondi avrebbero potuto fare un blitz in cima, ma hanno rinunciato forse perché lo show potesse continuare un po'.
Il caposquadra Walter, poi Ezio, Luca, Piero, Giovanni e Daniel scalano avvolti da tute color rosso, calzettoni di lana coordinati e passamontagna. Salgono sul palo uno sopra l'altro come se fosse la cosa più naturale del mondo. Daniel ha 24 anni ed è il più giovane del gruppo, composto da quarantacinquenni con alle spalle centinaia di cuccagne conquistate e decine di manifestazioni organizzate in tutto il Nord Italia per tenere viva la tradizione di questo gioco popolare che affonderebbe le radici nella tradizione celtica.
Nel palmarès in Valpolicella della Fonti Prealpi, tre volte campioni italiani, manca solo la medaglia del 2009, ma non perché abbiano fatto flop. Attesi a Bure come sempre, non sono arrivati in tempo per la gara, consegnando la vittoria alla squadra Serenissima di Santa Maria di Sala (Venezia).
Non che sia mancata la competizione, quest'anno. A tenere testa ai pluripremiati ci hanno pensato in particolare i Malmessi di Lonato (Brescia), i Campagnoli di Santa Maria di Zevio e i Tucani di Palù. La squadra bresciana ha raggiunto per prima il traguardo dei 10 metri, durante la manche degli 80 secondi, dando prova di capacità tattiche e fiato da vendere. Agguerriti anche i veronesi Campagnoli, tutti ventenni, che hanno sfiorato la cima del palo. La squadra è nata da un paio d'anni per scherzo, a Santa Maria di Zevio, uno dei paesi veronesi dove continua la tradizione della cuccagna. Il capitano Davide insieme ad Alberto, Renzo, Enrico, Andrea e Michele ha dato vita a una formazione con energia da vendere e tanta voglia di scalare. Giuria e organizzatori li hanno ritenuti meritevoli di un premio speciale.
Altre due squadre, però, entrambe di Bure, si sono battute fino alla fine dimostrando molto entusiasmo per un gioco che rischia di finire nel dimenticatoio ma che continua a piacere alla gente, vista l'enorme affluenza alla sagra e la forte partecipazione emotiva alla gara.
Sulla cuccagna sono tornati anche quest'anno i ragazzi «Team…palo», pronti a dare spettacolo con capelli di paglia o da Babbo Natale, ognuno con un nome «da battaglia»: Steve, Cuge, Pado, Marega, Gelpo, Red, El Mike, Ciano. Così come Le talpe, nuova formazione di Bure guidata da Gigi Fasoli con Ale, Enrico, Claudio, Denis e Artù. Chissà che, a forza di allenamenti, non possano essere di Bure i prossimi campioni.
A Bure la cuccagna parla veneziano
SAN PIETRO IN CARIANO. Un'ora e mezza di gara e ben dodici assalti ai 15,5 metri del palo hanno concluso secondo tradizione la sagra: il successo va alla Serenissima
Secondi i Galletti di Erba, che hanno sfiorato la «vetta» mentre il team di casa si è fatto onore arrivando a 10 metri.
 
San Pietro In Cariano. Chi la dura la vince, soprattutto se c'è da scalare un palo di 15 metri e mezzo, reso scivoloso da 18 chili di grasso industriale. L'assalto alla cuccagna di Bure anche quest'anno ha dato spettacolo, chiudendo lunedì una Sagra dell'anguria baciata da bel tempo, clima festoso e conviviale e un costante afflusso di ospiti da ogni parte della provincia.
Ci sono voluti dodici assalti, roba da sfinimento fisico, e poco più di cento secondi agli arrampicatori della Serenissima di Santa Maria di Sala (Venezia) per arrivare in cima al palo e premere il pulsante della vittoria, che pareva stregato ma valeva una serie di prodotti tipici della Valpolicella.
C'erano andati vicino ai 90 secondi, ma avevano ceduto a un metro dal traguardo; prima di loro, agli 80 secondi, la vittoria era in pugno ai Galletti di Erba (Como), ritornati a Bure dopo qualche anno di assenza, ma il gruppo non ce l'ha fatta a un passo dalla vetta. Non è bastato l'incitamento del pubblico e nemmeno il «forza papà» del piccolo Francesco, 3 anni e mezzo, l'irresistibile mascotte dei Galletti, destinato a diventare uno scalatore di cuccagne come il genitore.
Gli atleti di Erba hanno sofferto la fatica più degli avversari veneziani e hanno risentito forse di qualche malumore che si è creato nel gruppo per la vittoria sfiorata. Hanno comunque portato a casa le bottiglie di vino riservate alla squadra che raggiungeva per prima i 10 metri, dove sono arrivati in 60 secondi con leggerezza e agilità.
Lo spettacolo è durato un'ora e mezza, tenendo per tutto il tempo grandi e piccini a faccia all'insù. Dopo pochi assalti si è capito che la vittoria si sarebbe giocata tra Lombardia e Veneto. Bravi comunque anche i componenti delle altre due squadre iscritte al gioco, i Tucani di Palù di Zevio e i ragazzi di Bure «Team…palo», che l'ultima sera di sagra hanno abbandonato le loro postazioni dietro gli stand enogastronomici per mettersi alla prova come scalatori.
I Tucani, tra i 17 e i 23 anni, si sono battuti con determinazione, ma senza portare a casa il risultato; alla fine, la soddisfazione più grande è tenere viva la tradizione, comunque vada. Tifoseria scatenata per il gruppo del paese, che ha rallegrato l'atmosfera con le sue acrobazie sul palo ma ha pure segnato un record: Lele, Miche, Cuge, Ciano, Pado, Carlo, Lambe e Red sono riusciti a arrivare ai 10 metri tra le urla generali.
Del resto, scalatori di cuccagne non ci si improvvisa. Gli intrepidi di Bure si sono allenati e hanno provato varie strategie d'assalto, ma tra i loro avversari c'era gente che non scherza e ha alle spalle una lunga esperienza. Come Enzo Pierobon, 56 anni, capitano e maestro della Serenissima, che affronta sfide in verticale da oltre 25 anni. È stato lui, sorretto da Massimo Stefanoni, 31 anni - preso in prestito dalla squadra dei Gitani di Melara (Rovigo) che non ha potuto partecipare per una serie di infortuni - a fare lo sprint finale e a premere il pulsante dei 15 metri e mezzo tra la soddisfazione generale. Appena scesi hanno abbracciato i compagni di scalata che li avevano portati fin lassù: Fabio Pierobon, 23 anni e figlio d'arte, Dario Agostini e Matteo Ferraresso, entrambi di 26 anni.
Siamo lontani dai 35 secondi che la squadra ha impiegato a Velo per arrivare in cima. Colpa forse del caldo o di una serata storta, ma la soddisfazione è tanta lo stesso. «Non abbiamo mollato, è una vittoria che meritavamo già due anni fa», dice Enzo Pierobon. Già, ma fino all'anno scorso c'erano i campionissimi delle Fonti Prealpi di Almè (Bergamo) a dare filo da torcere a tutti, vincendo sempre. Stavolta erano attesi, ma non sono arrivati a Bure in tempo per la gara. Destino, e la Serenissima ha colto l'occasione per trionfare.
 
 
Aldo, Strà Ferà
 

lunedì 15 agosto 2011

Ferragosto - Grigliata e Cuccagna a Santa Viola

Oggi ci sarà la cuccagna ad Azzago Veronese, alle festa del monte Santa ViolaQuest'anno non ci saremo, e ce ne dispiace non poco. Ma domani saremo a Bure e per noi di Milano (sponda Varese) non è nemmeno facile fare tutti i giorni 300 e passa km per andare a fare una cuccagna. Non si poteva mancare a Fraine, dovevamo difendere il titolo. Quest'anno siamo finalmente riusciti ad essere invitati alla mitica cuccagna di Bure quindi, a malincuore, abbiamo dovuto rinuciare alla bellissima cuccagna di Santa Viola (spostata a ferragosto invece del 1° we di agosto come solito).
Se siete da quelle parti non potete perdervela. Non dimenticate nemmeno di portarvi una bella felpa, la sera l'aria si rinfresca non poco e fra grigliate e gli altri magnifici piatti della tradizione veronese non si torna a casa certo presto!
Fateci avere qualche foto, mi raccomando!

Aldo, Strà Ferà

sabato 13 agosto 2011

Fraine 2011 - Sagra dei Brigancc

13 agosto 2011 - Stasera ore 22 assalto al palo della cuccagna. Non è difficile trovare la festa una volta arrivati a Fraine, sulla sponda bresciana del lago d'Iseo a 20 minuti abbondanti sopra Pisogne. Il paese è piccolino, vicino la chiesa, nel campetto dell'oratorio trova posto il palo sul quale la Strà Ferà cercherà di difendere il titolo conquistato lo scorso anno.

A stasera, in compagnia dell'Egidio di Fraine che aspetta un anno intero per vivere questa serata!


Aldo, Strà Ferà

giovedì 11 agosto 2011

A Caglio la Strà Ferà non ce la fa….

10 agosto 2011 - Palo infrasettimanale per la Strà Ferà in quel di Caglio in provincia di Como: un’occasione buona non solo per allenarsi in vista dei pali di Fraine e Bure ma anche per ritrovare gli amici dei Galletti che erano gli organizzatori della manifestazione e scambiare due chiacchiere in compagnia.
Partiamo da Parabiago con la voglia e la spensieratezza che già caratterizza il clima di ferie che si respira nonostante il fatto che stiamo ancora lavorando tutti tranne Riccardino che, da vero stundente, è a casa a farsi la punta al pisello dalla mattina alla sera: fra l’altro mercoledì 10/08/2011 è il suo quindicesimo compleanno, per cui quale miglior modo per fargli gli auguri se non quello di portarlo a spasso a ungersi di grasso e a sfasciarsi le braccia se non un bel palo da 15 metri?
Arrivati Asso Aldo, il nostro mirabile Team Manager, ci fa accostare perché secondo lui siamo arrivati….. Telefona ad Andrea per sapere dove di preciso si trova il palo e scopre con sua grande sorpresa che il palo non è ad Asso ma a Caglio…. Fortunatamente è a soli 8 km, per cui dopo gli insulti tirati ad Aldo ripartiamo in direzione Caglio. La Strà Ferà non ce la fa nemmeno ad arrivare a luogo della manifestazione senza sbagliare.
Caglio è una ridente cittadina in provincia di Como, consta di 448 abitanti che risiedono abitualmente ed ha una cosa in comune con Parabiago: il loro Santo patrono è SS. Gervasio e Protasio, proprio come Parabiago; ma il bello è che Caglio fa parte della Comunità Montana Triangolo Lariano ed è arroccata a circa 800 metri sul livello del mare…. Peccato che nessuno lo sapeva e noi, per fidandoci del nostro Team Manager Aldo non abbiamo portato manco una felpa! Mentre saliamo i tornanti vedo termometro dell’auto che gradualmente scende fino a 15 gradi e noi siamo tutti in maglietta a maniche corte e calzoncini corti; gli abitanti girano con abiti che più che autunnali sembrano addirittura invernali visto che tira pure vento freddo e pungente. Quando scendiamo dall’auto l’unico ad essersi portato qualcosa di un po’ più pesante è proprio colui che dovrebbe proteggere la squadra: il Team Manager se ne stava caldamente sotto un’altra maglietta bella spessa e pesante… inutile dire gli insulti volati e i ceffoni (io cercavo disperatamente di beccarlo a sassate ma non ci sono riuscito).
Al campo di gara ci accorgiamo che nonostante la temperatura il pubblico non manca e ci dirigiamo verso il bar per una grappa che speravamo ci scaldasse un po’….
Il palo svetta solitario nel centro del campo da calcio con i suoi 15 metri, ricoperto da grasso nero nella prima metà e poi da grasso verde stile Hulk nella seconda metà alta (e quel grasso sarà quello che farà più dannare le squadre presenti); 5 squadre presenti, fra le quali con nostra gran sorpresa c’è una squadra femminile (e che femmine!!!!): gli Sgurini da Oleggio che vengono estratti per primi, Strà Ferà seconda, le Crazy Woman partiranno per terze, chiudono le fila la squadra del paese di Caglio, che si sono presentati in tenuta ginnica da calcetto, e ultime le Lepri.
Si parte coi giri di pulizia con 20 secondi a disposizione per ogni squadra e poi gli incrementi saranno da 10 secondi a giro. Durante i giri di pulizia osserviamo le ragazze con l’occhio lungo perché salgono bene e veloci, e fra le loro fila troviamo la ragazza del Lorenzo, che già in altre occasioni abbiamo visto salire come una gazzella e…… la sorella del Pier degli Sgurini!!! Che fra l’altro si è fatta ancora più bella e ha dato prova che il palo della cuccagna è una questione di famiglia visto che ha tenuto perfettamente un bloccaggio ed ha pure scavalcato...
Si arriva al giro da 50 secondi: il grasso in alto è ancora tanto e noi nel giro buono vogliamo provare in tre, con Aldo come piantone e Riccardino secondo mentre io, AB e il professor Della che scavalchiamo; si parte, arrivo al settimo posto in mezzo al grasso a 25 secondi e mi blocco aspettando gli altri due…. Aspetto… Aspetto… Aspetto…. Non arriva nessuno: il professor Della, depistato dalla bellezza della squadra femminile non tiene sul giunto e scendiamo. “Peccato” dico tra me e me “volevo vedere come ce la cavavamo nel grasso”.
Le Lepri ci provano a loro volta: in 5 che scavalcano e sono pure rapidi come il vento, tant’è che Roberto si blocca alla sesta posizione in 20/25 secondi ma quando il nono sta salendo la pila umana si gira e fanno su un risottone e non si capisce più chi è il settimo e chi deve scavalcare chi, per cui anche il loro tentativo va in fumo.
Alla squadra si risolleva il morale: il giro successivo è da 60 secondi e non possiamo di certo lasciarci sfuggire l’occasione!
Gli Sgurini provano ma non arrivano molto in alto, quindi tocca a noi…. Stessa formazione di prima, arrivo al settimo posto (sempre un po’ impaltato di grasso, ma tenevo bene) e sento che dal basso il Robertino del Palosco grida “dai che è bella” ed iniziano a prudermi le mani perché inizio a crederci anch’io quando vedo AB all’ottavo posto sopra di me. Parte il professor Della a scavalcarmi ma lo sento un po’ fiacchetto… E’ lento, non ha sangue nelle braccia e gli è finita la benzina perché a furia di guardare la squadra femminile tutto il sangue, invece di scorrergli nei muscoli delle braccia gli è andato da un’altra parte…. Niente non ce la facciamo e si scende.
A questo punto le Lepri non possono più sbagliare e a 57 secondi arrivano in cima ad un palo che è stato davvero sfiancante, altro che allenamento…. Salita finale a tempo libero anche per noi e poi finalmente la meritata sigarettina del dopo palo fra baci e abbracci (mentre il Riccardino, nei sui 15 anni appena compiuti, mangia letteralmente con gli occhi la sorella del Pier) con le altre squadre.
Ci si dà appuntamento in quel di Fraine per sabato 13/08/2011 ore 21:30 circa per un palo di tradizione e che ha alle sue spalle 60 anni di storia.
A Fraine!

Bungiu, Strà Ferà

martedì 9 agosto 2011

Quando i veci" hanno ancora cartucce da sparare, ovvero il Far West di Palosco

Sabato 06 Agosto è una serata strana: per giorni non ha fatto caldo, anzi direi che si stava davvero bene… Stasera però non promette nulla di buono: c’è un’umidità pazzesca, tant’è che Aldo e AB sudano copiosamente e lasciano segni di sé ovunque, in più il cielo è carico di nuvoloni neri e grigi che portano sicuramente pioggia: siamo tutti quanti a sperare che il tempo regga perché stasera c’è il palo a Palosco, città natale del mitico Robertino (chi non l’ha mai sentito nominare o visto salire con la velocità di un gatto significa che non ha mai visto un palo serio) e della squadra Rosengarden a cui appunto il Robertino appartiene.
Già a Dalmine piove e non poco…. A pochi km di distanza da Palosco piove ancora……. Incredibile ma vero: a Palosco tanta umidità ma niente pioggia!

Il palo, organizzato dal Fonte Prealpi, è quello delle grandi occasioni: 15 metri di splendore boschivo ricoperto da buon grasso, timer elettronico con tanto di pulsante in cima al palo per non creare eventuali confusioni sui tempi di arrivo.
E così ci ritroviamo sotto al palo in 5 squadre per l’estrazione: la Strà Ferà, che è estratta per prima, Il Rosengarden di Palosco secondo, Campagnoli terzi, Fonte Prealpi quarti ed per ultimi le Aquile d’Acciaio, 2° squadra locale, fondata all’occorrenza per rendere il tifo più rustico (il loro piantone non ha smesso mai un secondo di gridare incitamenti ai suoi compagni di sventura). Il Rosengarden, padrone di casa, di presenta quasi al completo. Ci sono il Robertino e l’Adelio e il Biondo (come lo chiama l’aldo). In prestito per la serata un altro dei ragazzi del giro “Fontre Prealpi”, già compagno in passato più e più volte dei ragazzi di Palosco. In 4, senza riserve. Pochi ma buoni.Si parte con tempi da 30 secondi con un incremento di 5 secondi a giro e il palo lo si disputa in 4 persone per salita: ovviamente i primi giri servono alla pulizia del palo e farci entrare in clima gara sudando come cammelli… Aldo pareva uscito dalla sauna e AB sembrava si fosse fatto un bagno in qualche rongia.

La Strà Ferà c’è, siamo tutti carichi nonostante le defezioni e gli imprevisti: il Della, il nostro emerito professore, è da poche ritornato sul suolo italico in arrivo dall’America senza ovviamente aver chiuso occhio, per cui appena arrivati a Palosco cafferino per tutti e per il Profesur un bel caffè doppio; Fano non c’è perché a Roma visto che la sorella prende i voti come suora (e lui ha fatto voto di castità ad libitum fino a quando non vinciamo un benedetto palo); Fabio, il nostro fante sempre sacrificabile, è disperso sui monti da qualche parte in compagnia di lupi mannari e Yeti.

Riccardino , il nostro piccolo segaiolo del gruppo, nonché fratello di Ab, sale bene, è scattante e si vede che ha l’ormone che impazza, per cui decidiamo tutti assieme che farà la sua prima comparsa ufficiale nella salita finale insieme a noi “grandi”.

I giri si susseguono e le due squadre di punta, Fonte Prealpi e Rosengarden, si studiano a vicenda cercando di capire quali sono le intenzioni e le tattiche degli avversari: al giro da 45 secondi l’aria diventa elettrica... Noi decidiamo per una pulizia del 7 posto sperando in qualche errore delle squadre dopo di noi. Non ci sentiamo di pulire e regalare il palo così bellamente, dall’altro non vogliamo nemmeno tirare il freno a una gara che fino al giro da 40 ha gasato la gente accorsa in piazza già a partire dal primo giro a razzo del Palosco. Il detto “chi visse sperando morì…”non tarda però ad avverarsi. Robertino e soci, tuta nera e gialla, sanno che Walter e soci non lasceranno né a noi né a loro una seconda possibilità. Sono davanti, sono a casa loro, sono carichi. Ci provano. In 4, 3 a scavalcare, tanto grasso ancora da togliere(come a Erba), Robertino 2° Adelio 3°. Fino in cima. Adelio nel grasso pieno (quando scende non si vede la differenza fra passamontagna e faccia). Robertino 8° che lo riscavalca. Inizia il passaggio a 39-40. Ce la fa, si deve però aggiustare un po’ la mano sinistra. Siamo a 13 metri da terra e belli imbrattati di grasso. Il biondo sembra il campanile dell’orologio che scandisce i rintocchi. “Vai Ade, blocca Roby, parti adesso… Arrivano al pulsante rosso della vittoria a 46 secondi!!! Un secondo in ritardo e non possono portare a casa la meritatissima vittoria, tant’è che il pubblico presente era già impazzito per la squadra locale non accorgendosi che il tempo era scaduto. Un secondo, il tempo di premere il grilletto ed il Far West di Palosco ha inizio. I Campagnoli non tentano nel giro da 45 e si tengono per il giro a tempo libero (questo punto il palo è pulito, difficile che possano riprovarci per la vittoria a 50 secondi). Tocca quindi al Fonte Prealpi che non deve assolutamente sbagliare. Un tentativo a testa, un solo colpo da sparare.

Si preparano tutti e quattro i componenti in tuta rossa sotto il palo e la concentrazione è alle stelle. Partono e iniziano a salire molto bene la prima parte del palo, nella seconda parte rallentano un poco tant’è che sembrano quasi arrivare fuori tempo… E invece il pulsante della vittoria decreta inesorabile e senza appello la vittoria del Fonte Prealpi a 45 secondi spaccati. Dal nostro canto non ci resta che arrivare in cima per prendere qualche caramella e qualche pallone per i bambini che col naso all’insù non aspettano altro: 59 secondi e siamo in cima con tempi ben lontani dalle due squadre che si son date battaglia. L’unica consolazione resta il fatto di aver centrato dall’altezza di 10 metri un po’ di pubblico con del sano grasso. Tiè. Nel giro a tempo libero il Rosengarden bissa i 46 sec. Stesso ordine di salita, stesso tempo. Grasso o non grasso. Dopo il Giovanni dei Malmessi e un tizio delle vipere visto a Carpenedolo 3 anni fa, stasera ho rivisto uno bloccare nel grasso. In tanto grasso. Chapeau. Dire che il pubblico era in fermento era poco: era da parecchio tempo che non vedevo una gara così serrata dove il minimo errore può far perdere tutta la squadra e il pubblico partecipava con urla ed incitamenti durante la salita e fra un giro e l’altro aspettava in silenzio il via dello speaker.

Sabato sera anche il meteo si è accorto che era una serata speciale, tant’è che ha risparmiato Palosco mentre nei paesi limitrofi pioveva: chissà a quando la prossima rivincita da Far West?!

Bungiu, Strà Ferà

sabato 6 agosto 2011

PALOSCO - FESTA DI SAN LORENZO

Chi frequenta il nostro "giro" non può non conoscere il Robertino del Palosco, al secolo Roberto Bettinelli.Per me è sempre stato solo "Il Robertino".Il cognone l'ho scoperto non più di 10 giorni fà durante la cena dopo palo a Bruntino, leggendo la didascalia di una foto fattami vedere da Walter Milesi e tratta da un articolo di giornale in occasione della partecipazione di 2 squadre della cuccagna al programma di Jerry Scotti "Scommettiamo Che?".


Stasera quindi, ore 22,30 palo di casa del Robertino e del Palosco, nome storico della cuccagna.

PALOSCO FESTEGGIA SAN LORENZO CON SPETTACOLI E FOLCLORE

In piazza Castello, sagra patronale in onore di San Lorenzo con stand gastronomici, passeggiate culturali, giochi d'altri tempi, folclore...http://www.ecodibergamo.it/stories/Tempo%20Libero/476410/

Aldo, Strà Ferà